La rabbia degli ex operai Gkn tocca il cielo: terzo giorno di protesta sulla torre San Niccolò
E' stato annunciato l’arrivo di un soggetto interessato alla realizzazione del parco industriale nello stabilimento di Campi Bisenzio
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Non si fermano. Una lotta per tutti quelli che chiedono diritti e salari giusti. Lo hanno detto sin da subito gli ex operai della Gkn, che da sabato sono saliti sulla torre di San Niccolò a Firenze.
Chiedono lo sblocco della cassa integrazione e gli stipendi arretrati. Una protesta che potrebbe andare avanti fino al 9 luglio 2023, quando l'appuntamento è davanti ai cancelli dell'azienda. Allora, sarà la data a due anni esatti dalla mail che comunicava il licenziamento immediato di 422 persone.
Adesso, come dicono loro stessi, "la rabbia tocca il cielo. Spiccare il volo o cadere".
Intanto ieri, domenica 2 luglio 2023, si è tenuta una manifestazione per le vie del centro di Firenze. In 250 hanno sfilato chiedendo diritti.
«L'azione sulla Torre finisce come e quando decidiamo»
«Siamo stati contattati dalle istituzioni. Ci hanno detto che la cassa è stata sbloccata e mercoledì arrivano i pagamenti - hanno fatto sapere i lavoratori Gkn - Questo di per sé ancora non vuole dire nulla. E dimostra che Prefettura e Ministero del Lavoro sulla nostra vicenda non capiscono niente o fanno finta di non capire. Abbiamo chiesto un incontro in Prefettura per delineare il complesso della situazione e delle nostre richieste. Ci è stato detto che l'incontro sarà possibile quando scendiamo dalla Torre.
Atteggiamento grave, gravissimo, da parte di chi tollera da 8 mesi un sequestro di diritti. Non siamo in un film e questo non è un gioco. Sono stati muti e inoperosi di fronte a famiglie senza stipendi e ora dettano condizioni. L'azione sulla torre prosegue e finisce come e quando decidiamo».
Da qui le richieste. Il pagamento delle mensilità arretrate e bloccare tutti i flussi per fare avere ai lavoratori tutta la cassa integrazione arretrata.
E poi ancora: «Far partire la reindustrializzazione subito: tavolo regionale e sostegno pubblico al progetto di reindustrializzazione operaio. Reintegrazione di coloro che sono stati costretti a licenziarsi, messa a disposizione dello stabilimento della reindustrializzazione portata dallo scouting pubblico e dal progetto elaborato dal comitato tecnico scientifico del Collettivo di fabbrica».
Inoltre, durante la manifestazione in piazza Poggi a Firenze è stato annunciato l’arrivo di un soggetto interessato alla realizzazione del parco industriale nello stabilimento di Campi Bisenzio.
«Sarà un’operazione di reindustrializzazione dal basso – ha spiegato Valerio Fabiani, consigliere del presidente della Regione Toscana per le crisi aziendali - . Si tratta di un soggetto che supporterà e consentirà la realizzazione del parco industriale, che porterà attività industriale e lavoro, non un’operazione di speculazione finanziaria o immobiliare».
Un destino che, forse, si schiarirà nei prossimi giorni. Forse.