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L'allarme di Anbi: "Il Mediterraneo non è mai stato così caldo. E l'Ombrone torna sotto il livello minimo vitale"

Allarmanti segnali della pericolosità di queste anomalie termiche sono stati nei giorni scorsi le violente piogge e gli allagamenti

L'allarme di Anbi: "Il Mediterraneo non è mai stato così caldo. E l'Ombrone torna sotto il livello minimo vitale"
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In Toscana, la portata del fiume Ombrone (mc/s 1,54) è tornata a scendere al di sotto del Deflusso Minimo Vitale (DMV) fissato, a Sasso d’Ombrone, a 2 metri cubi al secondo. E' la conseguenza del cambiamento climatico con le forti ondate di calore degli ultimi giorni.

L'allarme arriva da l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche che segnala come le anomalie delle temperature medie, a fine giugno, oscillino tra +4° e +6° su una grande porzione di mare, che va dal Tirreno fino a Gibilterra e dal Sud della Francia alle coste del Nord Africa; nei prossimi giorni, tra Sicilia e Calabria (ma non solo), la temperatura delle acque marine toccherà i 31° e non scenderà sotto i 29° neanche nelle ore notturne: in un mese, l’incremento è stato di oltre 6°(!!!), di cui 2° solo nella scorsa settimana, segnando addirittura +3° nell’alto Adriatico; mai il Mare Nostrum era stato così caldo.

Se la persistente ondata di calore, che continua a soffocare il continente europeo (temperature superiori anche di 10 gradi alla media in Francia, Paesi Bassi, Germania, Inghilterra, Portogallo e Spagna) rende evidente come le nostre esistenze saranno pesantemente condizionate dalla crisi climatica e come le politiche di adattamento necessitino di un’accelerazione, i dati più preoccupanti riguardano le temperature marine: il Mediterraneo occidentale si è infatti trasformato nel mar Rosso, registrando temperature addirittura superiori a quelle dei mari caraibici (fonti: C3S; CEAM; ECMWF; Meteored).

"E’ una situazione a forte rischio dal punto di vista meteorologico, idrologico, ambientale e conseguentemente sociale", ammonisce Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

Allarmanti segnali della pericolosità di queste anomalie termiche sono stati nei giorni scorsi le violente piogge e gli allagamenti, che in Piemonte hanno interessato soprattutto la Val di Susa, con lo straripamento del torrente Frejus, che ha inondato Bardonecchia mentre, in Lombardia, sull’Alta Valtellina sono caduti quasi 70 millimetri d’acqua in poche ore, provocando frane ed allagamenti.

Nel prossimo weekend, intensi fenomeni meteo dovrebbero registrarsi dapprima sull’Italia Nordoccidentale, coinvolgendo anche Emilia Romagna e la costa settentrionale della Toscana per poi spostarsi sul Nord-Est con preoccupanti cumulate di pioggia.

"Tutto questo – sottolinea Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI - mentre nel resto della Penisola e soprattutto nelle regioni più assetate del Sud, le temperature continueranno ad essere soffocanti e le precipitazioni assenti, salvo sporadici rovesci, che riguarderanno principalmente l’Appennino.

E’ una condizione d’acclarata emergenza, che sarà un altro dei fili conduttori dell’Assemblea Nazionale dei Consorzi di bonifica ed Irrigazione, in programma martedì 8 e mercoledì 9 Luglio, a Roma".

Particolarmente interessante (e preoccupante) per le conseguenze, che potrà avere sull’economia e l’equilibrio ecosistemico dei territori italiani, è una mappa diffusa dall’Esa (Agenzia Spaziale Europea) con le temperature anche della superficie terrestre: lì, dove l’aria nei giorni scorsi ha toccato punte di circa 40° (nel Foggiano, nella Sicilia meridionale, nella Sardegna orientale), la temperatura del suolo sfiorava i 50 gradi.

Altro primato collezionato in un giugno meteorologicamente da record è quello dello zero termico, registrato domenica 29, a m. 5545 sopra Pratica di Mare; conseguentemente i ghiacciai alpini accelerano il previsto scioglimento fino a perdere 1 metro in 10 giorni come nel caso del Rodano, in Francia.