Violenza sessuale

Livorno, palpeggia una 15enne seduta su una panchina: condannato

L'uomo, 51enne senza fissa dimora, punito con un anno e otto mesi di reclusione

Livorno, palpeggia una 15enne seduta su una panchina: condannato
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Avrebbe palpeggiato una ragazza di 15 anni seduta su una panchina di piazza Mazzini, toccandola sotto la gonna, nell’interno coscia. Per questo un cinquantunenne di nazionalità francese Olivier Frederic Daniel Hebert il suo nome – è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata.
La sentenza è stata pronunciata nelle scorse settimane dal collegio del tribunale di Livorno – presidente Ottavio Mosti, a latere i magistrati Andrea Guarini e Tiziana Pasquali – dopo che la madre della minorenne aveva denunciato l’uomo, ufficialmente senza una fissa dimora, in questura, con le indagini della Squadra mobile partite fin da subito per cercare di dare un volto e un nome al responsabile.

La ricostruzione

L’episodio contestato è avvenuto il 24 luglio del 2021, di giorno. Hebert si sarebbe avvicinato alla quindicenne, seduta su una panchina vicino al locale “Jhonny Paranza”, palpeggiandola, stando alla tesi dell’accusa e al racconto della vittima, ascoltata due anni fa nel corso dell’incidente probatorio chiesto dalla procura e svoltosi nel palazzo di giustizia naturalmente in modalità protetta.

La ragazzina, nonostante l’azione fulminea del 51enne e lo choc comprensibile che questo le ha comportato, ha però immediatamente reagito, chiedendo aiuto: è a questo punto che sono intervenuti due giovani seduti nelle vicinanze e un terzo uomo che stava portando a passeggio il cane, fermando il senzatetto. I tre, nel corso dell’ultima udienza, sono stati ascoltati in tribunale e hanno dichiarato ciò che hanno visto in quell’occasione, confermando essenzialmente il racconto della quindicenne, vittima della violenza.

Il processo

Il processo si è trascinato per tre anni e mezzo perché l’imputato – identificato grazie al lavoro degli agenti della polizia di Stato – non era mai stato rintracciato e quindi non sapeva dell’esistenza del procedimento penale a suo carico. Nel febbraio dell’anno scorso, il tribunale è però riuscito attraverso la Squadra mobile, diretta dal vicequestore Giuseppe Lodeserto, a notificargli gli atti e ha avuto finalmente conoscenza della denuncia a suo carico e dell’iter giudiziario nel frattempo partito.
Dopo il rinvio a giudizio disposto al termine dell’udienza dibattimentale nelle scorse settimane, nel palazzo di giustizia di via Falcone e Borsellino, è stata pronunciata la sentenza di condanna, che si è basata sulle varie prove raccolte dagli inquirenti in fase iniziale ed emerse nel corso del dibattimento.

La sentenza 

Dopo una rapida camera di consiglio i giudici hanno condannato Hebert a un anno e otto mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata, con il divieto di stare nei luoghi abitualmente frequentati dai minori per un anno. L’aggravamento è dipeso dal fatto che la ragazza, oggi maggiorenne, all’epoca dei fatti aveva 15 anni.
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