Morte di Giada Norfini, si continua ad indagare
Ferite compatibili con la caduta. Servirà del tempo per la relazione completa
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Sembra che le ferite trovate sul corpo siano compatibili con una caduta dal quarto piano. È ciò che è emerso dall’autopsia su Giada Norfini, la 39enne livornese trovata morta venerdì scorso, 7 febbraio, dopo essere precipitata dalla finestra di un palazzo. Ma per avere una disamina completa della situazione bisognerà aspettare la relazione del medico legale che ha ricevuto l’incarico dal pubblico ministero Alessandra Fera, il dottor Andrea Scatena, che ha svolto l’esame sul corpo alla camera mortuaria dei Lupi. In tutto questo solo una volta che la Procura avrà liberato la salma, per la famiglia di Giada Norfini sarà possibile organizzare l’ultimo saluto. Ma andiamo con ordine.
I fatti
Sono le 17.00 di venerdì 7 febbraio, quando nel cortile interno del palazzo popolare corrispondente al civico 10 di via Bastogi, alle Sorgenti, viene trovato il corpo di Giada Norfini. La 39enne è caduta dal quarto piano ed è morta sul colpo.
Le indagini
Sono quindi iniziate le indagini dei carabinieri della Compagnia di Livorno, affiancati per i rilievi dai colleghi del nucleo investigativo del comando di viale Fabbricotti. L’ipotesi considerata più probabile alla prima ora è quella del gesto volontario, ma in zona si concentra un gran dispiegamento di forze, considerando anche che Norfini era una testimone nel processo per omicidio con imputate due persone per la morte di Denny Magina, anche lui volato giù dal quarto piano di un palazzo popolare nella zona nord della città. E che il giorno in cui è morta avrebbe dovuto testimoniare nell’udienza poi rinviata per il legittimo impedimento di un avvocato. Le indagini, quindi, vengono svolte in tutte le direzioni.
Il fascicolo
L’appartamento di Norfini nel frattempo finisce sotto sequestro e sul fascicolo aperto in Procura viene iscritto il nome dell’uomo che era in casa con la 39enne nel momento in cui è precipitata. Per lui l’accusa è di spaccio. Avrebbe infatti raccontato agli investigatori di aver venduto della droga a Norfini. Le ipotesi di reato, comunque, sono servite alla Procura per poter sequestrare l’appartamento e per poter prevedere l’autopsia, che è stata effettuata mercoledì scorso, 12 febbraio, al cimitero dei Lupi dal medico legale a cui è stato affidato l’incarico.
L’autopsia
A quanto risulta, l’esame sulla salma avrebbe confermato quanto emerso dalle prime analisi sul posto. Cioè la ferite presenti sul corpo della giovane sarebbero compatibili con una caduta dal quarto piano. Non ci sarebbero, cioè, evidenti segni di una qualche violenza. Ma ne sapremo di più in seguito. Ad autopsia effettuata, comunque, e nel momento in cui il magistrato non ritenga di dover disporre altri esami, la salma di Giada Norfini sarà restituita ai familiari che potranno, così, organizzare l’ultimo saluto.