A uccidere Gianpiero Samuelli, 88 anni, Daria Tanzini, 89 anni, e Carla Ferretti, 80 anni sarebbe stata un’infezione da clostridium perfringens, batterio che provoca numerosi avvelenamenti da cibo: sarebbe questo l’esito dell’autopsia sui corpi dei tre anziani ospiti delle rsa Villa Desiderio di Settignano e Monsavano a Pelago di proprietà della società Sereni Orizzonti morti nel febbraio scorso dopo il ricovero in ospedale .
I malori si sono verificati dopo la cena di domenica 9 febbraio. In totale sono stati registrati 114 casi di gastroenterite su 173 pazienti presenti nelle quattro case di cura coinvolte. Il menù ’contaminato’ era a base di passato di carote, verdure, coniglio e patate, pizza.
Sono sempre due le persone indagate: la Procura di Firenze contesta al legale rappresentante della Sereni Orizzonti e alla responsabile della struttura di Monsavano, dove ha sede il centro cottura che ha sfornato i pasti incriminati, le ipotesi di omicidio colposo, lesioni colpose e adulterazione o commercio colposo di sostanze alimentari.
L’origine di tutto nella preparazione dei pasti
Dalla ricostruzione dei pm titolari dell’inchiesta la preparazione dei pasti non sarebbe avvenuta con le dovute procedure (seguendo cioè l’Haccp, Hazard Analysis and Critical Control Points, un sistema di autocontrollo igienico e di sicurezza alimentare obbligatorio in Europa e Italia, per identificare, valutare e controllare i pericoli di contaminazione degli alimenti durante la loro produzione, trasformazione, conservazione e distribuzione) per scongiurare il rischio di agenti patogeni che avrebbero procurato i malori e il decesso di tre ospiti.
Gli indagati avrebbero agito “in violazione” del decreto legislativo 193/2007 relativo “ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore”. Ma ci sarebbe stata anche “negligenza e imperizia”, non avendo “adottato appropriate cautele”.
A quasi otto mesi dalla tragedia, i consulenti incaricati dalla procura e dalle famiglie delle vittime hanno prodotto i primi risultati degli esami medici.
Il batterio responsabile
Il clostridium perfringens sarebbe stato rinvenuto in tutte e tre le autopsie. Si tratta di un batterio ’tipico’ degli avvelenamenti da cibo: le enterotossine che produce possono scatenare una tossinfezione alimentare dopo l’ingestione di cibo contaminato. Negative tutte le ricerche degli altri germi.
Dopo un tempo d’incubazione variabile da 8 a 16 ore dall’assunzione dell’alimento infetto, il patogeno scatena sintomi tipicamente gastrointestinali, che in un paziente molto anziano può essere fatale.