Morti e malori nelle rsa: nessuna contaminazione nel cibo. Indagini a tappeto
Quattro le residenze per anziani coinvolte: "Villa Desiderio" a Settignano (Firenze), la residenza "L’arcolaio" a Firenze, "Villa San Biagio" a Dicomano e "Monsavano" a Pelago
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Saranno passati al setaccio anche i turni e i movimenti del personale sanitario all'interno delle rsa dove in seguito ad una probabile intossicazione alimentare sono morti tre anziani e in 114 hanno avuto dei malori in quattro strutture di "Sereni Orizzonti" a Firenze.
Dopo le analisi da parte dei carabinieri dei Nas non sarebbero emerse tracce di contaminazione nei tamponi fatti sugli alimenti. A dire qualcosa in più saranno le autopsie sui corpi delle vittime.
Le indagini dei Nas
Si tinge decisamente di giallo la morte dei tre anziani. Cosa è stato a causare, prima il malore e in seguito il decesso? Gli esami di laboratorio non avrebbero infatti evidenziato nessuna anomalia.
Le attenzioni si erano concentrate sul passato di carote, mix di verdure, coniglio e patate e pizza che gli ospiti delle rsa avevano consumato a pranzo. Ma, come detto, non ci sarebbe nulla di insolito. Quattro le residenze per anziani coinvolte: "Villa Desiderio" a Settignano (Firenze), la residenza "L’arcolaio", "Villa San Biagio" a Dicomano e "Monsavano" a Pelago, dove si trova anche il centro di cottura.
Saranno, dunque le indagini della Procura ad andare più a fondo e capire se all'interno delle strutture siano stati rispettati tutti i protocolli.
Audizione in Regione
Intanto nella giornata di ieri, la commissione Sanità in Regione ha ascoltato i rappresentanti dell’Azienda Usl Toscana Centro.
"Dopo la notizia – ha spiegato il presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni (Pd) – ho ritenuto opportuno che la Commissione avesse tutte le informazioni possibili, nel rispetto delle indagini della magistratura in corso e con tutte le accortezze del caso, su ciò che è accaduto e se il sistema abbia funzionato".
I responsabili della Commissione disciplinare di vigilanza e del Dipartimento di prevenzione hanno ribadito che la certezza che quanto accaduto sia dovuto a un’intossicazione alimentare ci sarà solo alla fine delle indagini in corso.
Hanno poi ripercorso la funzione della Commissione di vigilanza, che offre sostegno ai Comuni che danno l’autorizzazione all’esercizio, che verifica il rispetto dei requisiti strutturali, organizzativi e professionali, e che vigila sulla permanenza di questi requisiti.
Quando si evidenziano criticità e non conformità le amministrazioni comunali possono erogare sanzioni fino alla revoca dell’esercizio. La Commissione inoltre collabora con il Nas per fare sopralluoghi congiunti e con altri dipartimenti che hanno altre funzioni di vigilanza.
Nel settore alimentare si segue il regolamento comunitario, per cui un’attività inizia con una notifica all’Asl e una Scia in Comune, poi può partire automaticamente. L’Asl mette in programmazione i controlli sulla base del rischio dell’attività stessa ed è prevista una gradazione degli interventi a seconda delle eventuali non conformità riscontrate. Se sono gravi è prevista la sospensione del servizio.