Omicidio di Bilancino, custodia cautelare in carcere per il killer reo confesso
Il senegalese ex lottatore professionista ha ammesso di aver ucciso di Federico Perissi, 45enne guardia giurata, dopo una lite

E' stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Mor N’Diaye, che dovrà rispondere di omicidio aggravato ed evasione. E' infatti ritenuto responsabile dell’omicidio di Federico Perissi: la guardia giurata, originaria di Firenze, ritrovata con il cranio fracassato sotto un cavalcavia di Barberino di Mugello dopo esser stato ucciso nella notte tra il 13 e 14 Aprile.
Il delitto, la fuga e l'arresto
I due si erano conosciuto nell'ambito del settore sicurezza, in cui lavoravano entrambi. Per motivi da chiarire sarebbero partiti insieme in auto, ma la situazione sarebbe probabilmente degenerata al termine di una lite per futili motivi e il successivo delitto. L'assassino sarebbe quindi fuggito con l'auto rubata alla vittima in direzione Bologna, per poi provocare un incidente lungo l’autostrada A13. Avrebbe quindi abbandonato la vettura per dormire in un giaciglio vicino a un supermercato di Ferrara ed essere successivamente fermato per poi confessare di avere ucciso e sepolto un uomo ai piedi del cavalcavia al Bilancino.
L'incontro tra N'Diaye e la sua vittima
Conosciuto con il nome di Jamie Mike Stewart, 41 anni, N’Diaye lavorava come addetto alla vigilanza per un negozio di lusso del centro storico fiorentino. Residente a Campi Bisenzio insieme alla figlia piccola e alla compagna, nel 2022 era diventato un Mma Pro Fighter, un professionista che pratica sport da combattimento a contatto pieno, conquistando anche il titolo italiano. Poi un infortunio lo costrinse a fermare la sua carriera agonistica per qualche tempo. Da qui l’impiego nell’ambito della sicurezza, proprio come Federico.
L'evasione dai domiciliari
N'Diaye era già stato arrestato una decina di giorni prima dei fatti per tentato sequestro di persona. In quell'occasione, era stato fermato nei pressi delle Cascine, per avere tentato di sequestrare un conoscente, dopo una serata concitata in un locale di Novoli in cui un buttafuori avrebbe tentato di fermarlo, vedendosi per tutta risposta puntare contro un'arma. Per l'aggressore il giudice aveva predisposto gli arresti domiciliari, dai quali era evaso.