Le immagini delle telecamere della zona hanno permesso alla polizia di riconoscere e individuare i partecipanti alla spedizione punitiva avvenuta lunedì 27 ottobre in via Reggiana a Prato ai danni di un 16enne di origine cinese: si tratta di cinque ragazzi, quattro minorenni e un maggiorenne, tutti di origine cinese come la vittima.
I fotogrammi sono stati estrapolati dal video realizzato al momento dell’aggressione da una passante e dagli apparecchi di video sorveglianza dell’istituto Datini: le immagini mostrano l’intero pestaggio, la violenza cieca, la ragazza “offesa” che osserva la scena e che, secondo gli investigatori, avrebbe istigato il gruppo a colpire.

Cosa rischiano i ragazzi del branco
Per il diciottenne, unico del gruppo già maggiorenne, la posizione ovviamente si aggrava: la procura potrebbe chiedere una misura cautelare ai domiciliari. Se il gip ritenesse concreto il rischio di reiterazione del reato, la misura potrebbe scattare già nei prossimi giorni.
Gli altri quattro ragazzi del branco, tutti minori, saranno segnalati alla procura per i minori di Firenze.
Per la ragazza, sedici anni appena compiuti, potrebbe configurarsi il reato di istigazione. Dalle ricostruzioni dettagliate degli inquirenti sarebbe stata lei ad aver inventato una “campagna diffamatoria” che il compagno poi aggredito avrebbe messo in atto contro lei stessa. Un racconto falso, diffuso in una chat per instigare il branco al brutale pestaggio. Un piano diabolico e crudele nato in poche ore e poi sfociato in calci, pugni e sangue sull’asfalto.

Nella giornata di oggi, lunedì 3 novembre il sedicenne pestato è stato ascoltato in questura insieme all’avvocato Paolo Tresca, che ha consegnato agli inquirenti una memoria dettagliata sulla vicenda.
Si tratta di un passaggio chiave di un’indagine che, in meno di una settimana, ha ricostruito gran parte della vicenda.
Cosa è successo lunedì 27 ottobre
All’uscita da scuola, il 16enne è stato accerchiato da cinque ragazzi in via Reggiana, a due passi dalla scuola superiore. Il ragazzino è stato travolto da una serie di colpi fino a che non è caduto a terra; la furia cieca dei suoi aguzzini non si è fermata neanche quando il 16enne, terrorizzato e sconvolto dalla violenza inaudita, ha cercato come poteva di proteggersi volto e testa con le mani. Provvidenziale l’intervento di un’insegnante e di due passanti che sono riusciti a porre fine al pestaggio, altrimenti l’epilogo sarebbe stato drammatico; una violenza lucida, pianificata, non una lite improvvisa.

Come sta il ragazzo
Il ragazzo ha riportato fratture al naso e a uno zigomo: è stato ricoverato all’ospedale Santo Stefano. Sta meglio, ma dovrà affrontare almeno un intervento chirurgico. Ovviamente è ancora sotto shock.
Nel frattempo, gli agenti della Mobile stanno completando gli ultimi riscontri. Con la collaborazione del personale scolastico, saranno effettuate le individuazioni formali dei ragazzi coinvolti: poi potranno partire le denunce o gli avvisi di garanzia.