Sono entrati nell’aula del Polo universitario Piagge a Pisa con bandiere palestinesi e megafono in mano. Al grido “Palestina libera” hanno interrotto Rino Casella, docente associato di Diritto Pubblico Comparato. Da lì un parapiglia che ha coinvolto gli “occupanti”, altri studenti che seguivano la lezione e lo stesso docente, che poi si è recato in pronto soccorso dove gli sono state diagnosticate alcune contusioni. I fatti nella mattina di oggi, martedì 16 settembre, un aula del Dipartimento di Scienze politiche.
Il parapiglia
Il blitz del collettivo pisano “Studenti per la Palestina” è avvenuto intorno alle 12,30 nel pieno della lezione. A occupare l’aula e leggere le loro rivendicazioni attraverso il megafono sono stati circa quindici studenti. Vivace lo scambio di posizioni con il professor Casella che, accusato di essere “sionista”, ha replicato che i manifestanti erano “fascisti” e ha tentato fino all’ultimo di proseguire la lezione. Quindi il parapiglia e il caos che avrebbe portato all’aggressione al professore, in realtà non nitidamente immortalata dai video che circolano.
Bernini: “Intollerabile”
Sul caso, è intervenuta anche la ministra per l’Università, Anna Maria Bernini: “Le Università non sono zone franche dove è consentito interrompere lezioni o aggredire professori. Quanto accaduto all’ateneo di Pisa è intollerabile per una società che si riconosce nei valori della democrazia e irricevibile per una comunità accademica, come quella pisana e italiana tutta, aperta, libera e inclusiva. Esprimo la mia più sincera vicinanza a tutta la comunità dell’Università di Pisa e al professor Rino Casella. Sono al suo fianco. Colpire la libertà accademica significa attaccare il cuore della nostra democrazia: dobbiamo difenderla tutti, senza se e senza ma”, ha scritto in una nota.