“Non ho idea di cosa possa essere successo ma credo che quelle scritte finora siano solo cavolate”. Disperato per la morte del figlio, Michelangelo Renzoni – che ha acconsentito all’espianto e alla donazione degli organi di Leonardo – non crede alla teoria della morte per le acrobazie da mostrare sui social.
L’ombra del gioco per i social
Non è chiaro ancora cosa abbia causato l’incidente che si è portato via la vita dei due ragazzini di 16 e 17 anni morti in uno schianto fra moto nel parcheggio dello store Ikea nella periferia sud di Pisa avvenuto mercoledì 17 settembre.
Forse una gara, il tentativo di un’evoluzione da immortalare con le telecamere che tenevano fissate sul casco e da far vedere al mondo attraverso i social network.
Le indagini
Ipotesi sulle quali lavoreranno gli inquirenti che nominerà la Procura dei minori di Firenze, dopo i primi rilievi effettuati dalla polizia municipale di Pisa nel pomeriggio di mercoledì. L’autopsia proverà a dare risposte. Secondo gli inquirenti, considerate le ferite riportate dai due ragazzi, stavano viaggiando a fortissima velocità.
Insieme a Leonardo e Jacopo ci sarebbero stati una ventina di coetanei. Saranno proprio i loro cellulari, insieme alle Go Pro che erano sui caschi delle due vittime, ad essere passati al setaccio in cerca di elementi per stabilire la dinamica esatta dell’incidente,
Comunità sotto choc
Di sicuro restano due famiglie e una comunità devastate dal dolore: a Pisa Leonardo frequentava il liceo scientifico Buonarroti, Jacopo l’’Itis Da Vinci-Fascetti e giocava anche a calcio. Distrutti i compagni e l’allenatore della Polisportiva Scintilla nel quartiere Oratoio.
L’appello del Questore
Tanto dolore insomma ma anche un appello del Questore di Pisa Salvatore Barilaro: “In quell’area nessuna segnalazione da inizio del 2025. Da ora in avanti, aumenteremo i passaggi e faremo ancor più attenzione, se qualcuno sa di corse, ce lo segnali”.