Poliziotto (campigiano) salva aspirante suicida
Insieme ai colleghi ha dichiarato: "Abbiamo fatto solo il nostro lavoro".

Ha tentato il suicidio ed è stato salvato da tre agenti di polizia in borghese. Venerdì 7 febbraio vi sono stati attimi di paura a Firenze presso il Polo universitario delle Scienze sociali di Novoli, quando uno studente disabile di 30 anni ha minacciato di buttarsi da un balcone.
L'articolo intervista è uscito su BISENZIOSETTE.
Poliziotto salva aspirante suicida
Una vicenda che ha sconvolto la comunità studentesca: tanti studenti hanno infatti assistito alla scena ed hanno raggruppato i loro giubbetti per formare un materasso di fortuna qualora il ragazzo avesse davvero dato seguito ai suoi intenti. Ad intervenire immediatamente sul posto e a salvare la vita al ragazzo sono stati tre poliziotti in servizio al commissario di Rifredi: l’assistente capo Leonardo Magnolfi e gli agenti scelti Viola Antonio e Luca Gennarelli. La redazione di BisenzioSette ha rivolto alcune domande all’assistente capo Leonardo Magnolfi, volto conosciuto e apprezzato a Campi Bisenzio, avendo ricevuto nel 2015 dal Sindaco di Campi Bisenzio una lettera di encomio per aver sventato un furto presso un’abitazione privata.
A che ora siete intervenuti?
«Siamo intervenuti venerdì scorso 7 febbraio alle ore 11.40».
Quali sono state le modalità dell’intervento?
«Un uomo era salito su una terrazza nella zona universitaria di Novoli minacciando di lanciarsi di sotto. La scena ha richiamato subito l’attenzione di alcuni studenti che hanno steso a terra le loro giacche tentando di creare una sorta di tappeto nel caso l'uomo si fosse lanciato nel vuoto. Noi eravamo in zona per un altro servizio. Vista la scena, abbiamo subito capito la situazione e siamo intervenuti: mentre un mio collega parlava con l'uomo per distrarlo, io e un altro poliziotto siamo entrati nel palazzo e abbiamo forzato la porta dell'abitazione. Rapidamente abbiamo raggiunto la terrazza, lo abbiamo abbracciato da dietro per metterlo in sicurezza e portato all’interno».
Quanto è durato l’intervento di salvataggio?
«Abbiamo agito rapidamente e senza esitazione: c’era una vita in gioco. L’intervento è complessivamente durato pochi, anche se intensi minuti. E’ avvenuto tutto molto rapidamente. E poi siamo rimasti a parlare con l’uomo, ad ascoltarlo, a rassicurarlo nel tempo di attesa del personale medico».
Cosa ha riferito il ragazzo disabile?
«Ci ha parlato di cose strettamente personali. Noi abbiamo fatto solo il nostro dovere di poliziotti».
L’ennesima dimostrazione di professionalità da parte degli uomini che la Polizia di Stato mette ogni giorno in campo sulle proprie volanti e di forte attaccamento al lavoro con la consapevolezza che il proprio ruolo è al servizio della cittadinanza.
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