"Disciplina atto di fedeltà assoluta"

"Prima venite voi", rimosso il generale dopo il discorso agli allievi

Le parole del comandante Pietro Oresta nella caserma dell’allieva morta suicida un anno fa

"Prima venite voi", rimosso il generale dopo il discorso agli allievi
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"Prima venite voi": queste poche parole potrebbero essere state fatali al generale Pietro Oresta, che ha perso il comando della scuola marescialli e brigadieri di Firenze, punta di diamante della Benemerita, appena 72 ore dopo averle pronunciate davanti agli allievi che si congedavano dopo l'ultimo corso che forma i nuovi sottufficiali.

"Sappiate che è impossibile che vi venga chiesto qualcosa che non si possa fare” e “ricordatevi, come peraltro detto a una cerimonia, che il vostro benessere, e quello dei vostri familiari, la nostra vita è superiore a qualunque istruzione o procedura".

L'uomo e la donna prima dell'arma dei carabinieri, la vita personale prima del lavoro. Il benessere personale e anche psicologico, anteposto ai traguardi professionali. Parole che suonano più da figura paterna che da comandante, quelle del generale, ora esautorato.

Nessun commento da parte del diretto interessato, che però, stando ad alcune testimonianze di chi ci ha parlato, sembra sia rimasto molto amareggiato dall'accaduto

La certezza assoluta che sia stato proprio il suo discorso di saluto a non piacere ai piani alti del Comando generale dell’Arma non c'è, ma il sospetto rimane.

Difficile pensare che la scelta sia l'effetto di un normale avvicendamento (non è stato designato il successore). Al momento non esistono comunicazioni ufficiali da parte del Comando generale. Ma un suggerimento in tal senso potrebbe arrivare dalle parole pronunciate dal Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Salvatore Luongo lunedì scorso a Padova durante la cerimonia di avvicendamento al vertice del comando interregionale Vittorio Veneto: "Per me, sostanzialmente, la disciplina è il collante di una organizzazione complessa, specialmente se gerarchicamente strutturata". E ancora: "Essa non è mera osservanza di regole, ma è consapevole condivisione di un ideale superiore, che guida il comportamento di ogni carabiniere anche oltre l’orizzonte della convenienza personale".

In molti hanno letto in tale dichiarazione un collegamento, sia pure implicito, con quanto accaduto a Firenze.

Oresta, generale stimato e apprezzato, insediatosi alla Scuola nel 2023, l’anno dopo aveva dovuto gestire la delicata e dolorosa vicenda del suicidio di una allieva carabiniera di 25 anni, a seguito del quale la procura di Firenze aprì anche un’inchiesta, archiviata pochi giorni fa.

La vicenda portò alla luce il tema della salute mentale tra i giovani che hanno scelto la carriera militare. Probabile che le parole del generale rimosso avessero un riferimento anche a quella tragedia immane, che sicuramente lo ha segnato come carabiniere, ma anche come uomo.

Davanti ai parenti e ai neo marescialli, il generale aveva detto: "Batman, Robin, Rambo, non ce ne frega niente, bisogna fare le nostre cose, quando arriverete al reparto, la prima cosa da fare è vedere dove sta la palestra, dove sta il centro estetico, dove sta il distributore con la benzina più economica, dove sta l’agenzia di viaggio, poi faremo le nostre cose, le faremo bene, faremo quello che è possibile, ma la vita e la famiglia sovrastano a ogni costo qualunque procedura o indicazioni".

Un discorso che è rimbalzato in rete, raccogliendo commenti di apprezzamento, anche di appartenenti alla forze di polizia, interpretandolo come un’esortazione al fare bene ma a farlo senza dimenticare la salute, la vita.

"Non avremmo mai voluto salutare il Generale Pietro Oresta in questo modo" - scrive la Segreteria Regionale della Toscana del Nuovo Sindacato Carabinieri - "Il discorso dell' Ufficiale Comandante della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze è stato sincero, carico di affetto e di umanità: sentimenti che, tra i sottufficiali e gli ufficiali, sembra abbiano perso di valore.
La colpa commessa è stata quella della VERITÀ…forse "troppa" la Segreteria Regionale della Toscana del Nuovo Sindacato Carabinieri ha avuto il piacere di conoscere la genuinità e lo smisurato amore per l’Istituzione del Signor Generale Pietro Oresta.
Comandanti come lui sono illuminati, perché attenti al benessere fisico e mentale dei propri uomini e delle loro famiglie.

Unarma, Associazione Sindacale Carabinieri, si chiede se non fosse più comodo per tutti un comandante che parli solo di "sacrificio", "onorate la divisa", e "prima il dovere, poi (forse) il vostro cuore".  "Ma chi conosce davvero la realtà dei reparti – dice Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma –, sa che oggi i problemi di burnout, stress, suicidi e disagio psicologico tra i militari non sono un’invenzione sindacale ma una ferita aperta".

 

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