A sostegno della Palestina

Proteste nelle scuole, occupazione anche al Marco Polo

Il preside Arte: “Capisco la sensibilità sul tema, ma si potrebbero trovare forme di mobilitazione condivise”.

Proteste nelle scuole, occupazione anche al Marco Polo

Da tempo il mese di ottobre nelle scuole di tutta Italia è ormai considerato “mese di occupazione“: a Firenze la scia delle proteste studentesche che comportano lo stop alle lezioni si allunga. Da stamani, mercoledì 15 ottobre l’occupazione è arrivata anche all’Itt e linguistico Marco Polo, dove gli studenti hanno diffuso un lungo comunicato per spiegare le ragioni della mobilitazione.

Sostegno alla Palestina

Gli occupanti affermano di voler “far sentire la propria lotta in maniera più forte e concreta”, aderendo alla mobilitazione mondiale a sostegno della Palestina. “La situazione in Palestina non è migliorata – scrivono – e non possiamo rimanere indifferenti. Esprimiamo solidarietà e unità al popolo palestinese che rischia la propria vita, opponendosi all’ingiustizia”.

Istruzione: “Siamo sempre più oppressi”

Oltre alla questione internazionale, nel comunicato si parla anche di istruzione: “Siamo sempre meno liberi e sempre più oppressi. La scuola non insegna a pensare, ma ad obbedire; ci prepara al mondo del lavoro e della guerra, rendendoci pedine da manovrare secondo i suoi scopi”. Gli studenti rivendicano inoltre il diritto a “bloccare strade, scuole e stazioni” come forma di espressione e di solidarietà.

Il preside Ludovico Arte invita alla calma

Il dirigente scolastico Ludovico Arte invita alla calma: “Aspetto di capire come vogliono organizzarsi. Dico solo che la Palestina è un tema al quale sono sensibili molti adulti, quindi si potrebbero trovare forme di mobilitazione condivise diverse dall’occupazione. Poi la mia valutazione cambierà in base a come i ragazzi organizzano la protesta. Dobbiamo capire quanto durerà, se il personale potrà entrare e non solo… Poi, certo, se ci saranno danni il discorso cambierà”.

Le altre proteste

Al Gramsci l’occupazione prosegue, ma in un’ala dell’edificio è stata mantenuta la didattica per chi desidera continuare a frequentare le lezioni.

Al Rodolico la protesta continua da lunedì, mentre al liceo scientifico Da Vinci gli studenti sono in assemblea, ma chi vuole può seguire le lezioni. La situazione è in continuo mutamento, le forme della mobilitazione potrebbero quindi cambiare.

“La protesta non è contro la scuola, né contro la preside, i professori, il personale o le famiglie, ma un gesto di responsabilità, coscienza e partecipazione – viene dichiarato nel documento circolato nelle chat del Da Vinci -. Potremmo occuparci dei problemi interni ma questa volta vogliamo andare oltre il nostro piccolo orticello”.

Occupazione finita al Russell Newton, ma ci sono danni ingenti

Sono infine rientrati in classe stamani (mercoledì 15 ottobre) gli allievi del Russell Newton di Scandicci, dove l’occupazione ha portato a  notevoli danni per l’istituto: nella notte tra lunedì e martedì durante un blitz di esterni è stato devastato il bar e sono state danneggiate alcune zone del plesso. I vandali avrebbero minacciato anche gli studenti che cercavano di dissuaderli. Il locale è stato danneggiato, e sono stati infranti diversi vetri delle porte d’ingresso a scuola.

I titolari del bar hanno chiamato la dirigente scolastica alla quale è stato permesso di entrare. I danneggiamenti potrebbero portare spiecevoli conseguenze non solo per chi li ha provocati, ma anche per chi aveva la responsabilità di occupare senza titolo un immobile pubblico, interrompendo un pubblico servizio e impedendo agli studenti di esercitare un diritto costituzionale come quello all’istruzione.