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Sfruttamento del lavoro e fatture false: maxi blitz della Finanza. Sequestrati per due milioni di euro

Secondo l’accusa, tra il 2019 e il 2023 le imprese avrebbero utilizzato cooperative fittizie per fornire manodopera senza autorizzazioni

Sfruttamento del lavoro e fatture false: maxi blitz della Finanza. Sequestrati per due milioni di euro

Quattordici indagati, diciassette aziende coinvolte, sequestri per quasi due milioni di euro. È il bilancio dell’operazione della Guardia di finanza di Pistoia che ha smascherato un sistema di sfruttamento dei lavoratori e frodi fiscali nella grande distribuzione, nel facchinaggio e nella ristorazione.

Secondo l’accusa, tra il 2019 e il 2023 le imprese avrebbero utilizzato cooperative fittizie per fornire manodopera senza autorizzazioni ministeriali, trasformando i contratti di appalto in semplice somministrazione di personale. In questo modo le aziende risparmiavano su tasse e contributi, scaricando i costi sui lavoratori.

Il meccanismo era semplice.

Le società si sarebbero avvalse di:

“illecite prestazioni di manodopera, ottenute sottoscrivendo contratti fittizi di appalto con società cooperative di lavoratori,  peccato però che le cooperative, anziché svolgere i servizi di facchinaggio e magazzinaggio contrattualmente pattuiti con una propria autonoma organizzazione di uomini e mezzi, in realtà si sarebbero limitate alla sola somministrazione del personale, senza alcuna autorizzazione”.

Gli investigatori parlano di oltre cento persone impiegate con turni estenuanti, straordinari oltre i limiti previsti e senza i diritti garantiti dal contratto nazionale. A fronte di fatture per più di dieci milioni di euro, mentre l’Iva evasa sarebbe di circa due milioni.

Il Gip ha disposto il sequestro di conti correnti, beni aziendali e quote societarie di 17 imprese, tra cui quattro noti ristoranti tra Firenze, Campi Bisenzio e Rosignano Marittimo. Per i due imprenditori considerati i promotori del sistema, entrambi toscani, sono scattati i domiciliari e l’obbligo di dimora.