Tragedia a Grosseto per la morte di un trentasettenne trovato senza vita durante l’esecuzione di uno sfratto con forza pubblica. Appresa la notizia del gesto estremo del figlio, la madre – nel frattempo arrivata sul posto – ha avvertito un malore. “E’ la più cruda e vera rappresentazione di un dramma che non può più essere né nascosto né sottaciuto – lamenta Sunia, il sindacato degli inquilini, che prosegue – Il diritto alla casa richiamato dalla Costituzione è calpestato quotidianamente da una mancata risposta ad un problema strutturale tanto profondo nella vita delle persone quanto numericamente grande ed in crescita esponenziale. Senza colpevolizzare i proprietari di casa che esercitano un proprio diritto, il vero problema è nel non riconoscere che dietro l’ impossibilità a pagare l’affitto ci sono percorsi di vita di persone che hanno scelto o dovuto uscire dal proprio nucleo familiare, che hanno intrapreso il loro percorso di vita ma che ad un certo punto ha incontrato un problema: una separazione, la perdita del lavoro, una malattia ed ecco lo sprofondare, quando perdi la casa perdi tutto, anche te stesso.
Presidiando gli sfratti con forza pubblica, 2 ieri nella sola Firenze, vedo facce e sento storie di famiglie, lavoratori e lavoratrici, donne sole con figli che tra la disperazione, la vergogna o la convinzione di non aver fatto tutto il possibile preparano scatoloni senza avere un posto dove andare perché il mercato degli affitti in Toscana è inaccessibile per due terzi dei suoi nuclei familiari residenti senza casa di proprietà.
Per il Governo è tempo, ancihé di criminalizzare populisticamente gli inquilini, di fare proposte di legge che rendano ancora più veloci gli sfratti, di tutelare rendita e speculazione impugnando provvedimenti legislativi per la regolamentazione degli affitti brevi, faccia un vero piano casa, rifinanzi il contributo affitti per la morosità incolpevole, stanzi risorse per la manutenzione e ristrutturazione del patrimonio abitativo pubblico delle case popolari.
Il re è nudo, non è più tempo di restare indifferenti, è il momento delle scelte: da una parte la rendita e il mercato, dall’altra il diritto alla casa per tutti quelli che sono in condizioni di povertà, per chi è povero pur lavorando e per chi basta niente per ritrovarsi nel baratro” conclude la nota.
Emergenza casa
Si toglie la vita nel giorno dello sfratto, il dramma di un 37enne
Tragedia in Maremma. Il grido di Sunia