La Polizia postale ha sequestrato il sito Phica.eu, finito al centro delle denunce di decine di donne italiane. Il sito conteneva foto di donne, anche note, pubblicate online senza il loro consenso e accompagnate da commenti sessisti.
Il sequestro del sito è stato disposto dalla Procura di Roma che nelle scorse settimane ha avviato un’inchiesta delegando le indagini alla Polizia postale. A coordinare il fascicolo è il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. Sulla homepage del sito ora compare la scritta ‘dominio sottoposto a sequestro’.
La Polizia postale e per la sicurezza cibernetica sta concludendo, in queste ore, le operazioni tecniche finalizzate all’esecuzione del decreto di sequestro. Le attività mirano a circoscrivere e quindi a rendere disponibile il complessivo materiale audio-video, e i relativi commenti, per le successive analisi degli investigatori.
La piattaforma ha chiuso i battenti a fine agosto, annunciando di aver cancellato ”tutto ciò che è stato fatto di sbagliato”. L’annuncio era stato dato sull’homepage del sito per adulti.
Nei giorni successivi è stato individuato l’amministratore di Phica.eu, Vittorio Vitiello, 45enne che risiede a Scandicci, ma originario di Pompei.
Le prime tracce del 45nne già nel 2007, “quando già gestiva il sito. Vitiello non risulta indagato.
Gli accertamenti, coordinati dal pm Ilaria Corda, mirano a fare luce sulla natura dei contenuti pubblicati e le modalità di gestione del sito, già finito al centro di numerose denunce per la circolazione di immagini sessualmente esplicite, comprese quelle di minorenni, e per richieste economiche legate alla cancellazione dei contenuti.

Originario di Pompei e residente da tempo a Firenze, Vitiello nel 2019 era stato ascoltato dagli inquirenti come persona informata sui fatti in relazione a forum analoghi, riconducibili allo stesso circuito.
Il fascicolo aperto al momento è a carico di ignoti, ma gli investigatori ipotizzano reati che spaziano dalla diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite alla diffamazione.
I server del sito risultano all’estero, in Russia e in Cina, un dettaglio che ha reso più difficile il tracciamento delle attività.
Il provvedimento di sequestro dei domini Phica.net e Phica.eu segna una svolta: la Polizia Postale intende bloccare la diffusione di materiale ritenuto illecito e preservare le prove necessarie per l’indagine.
Nonostante la perquisizione Vitiello non è formalmente indagato. La sua posizione resta al vaglio degli inquirenti, che nelle prossime settimane analizzeranno i dispositivi e la documentazione sequestrata.