Dopo cinque anni l’epilogo. Archiviata l’inchiesta sulla gara del trasporto pubblico locale, che si era aggiudicata Autolinee Toscane, a scapito del Consorzio Mobit.
Era il gennaio 2024, quando la Procura chiede l’archiviazione e ora la decisione del giudice.
Adesso è caduta così ogni ipotesi di reato per sedici persone, tra cui l’ex governatore Enrico Rossi, l’ex assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, l’ad di Autolinee Toscane Jean Luc Laugaa , il presidente di Ratp Dev Italia, Francois Mazza.
Nel 2016 Autolinee Toscane vince la gara della Regione che assegnava per 11 anni, dal 2021 al 2031, il trasporto locale per quasi 4 miliardi. Dopo il ricorso ai giudici amministrativi, nell’estate 2019, Mobit, il gruppo composto da Cap, Copit, Bus Italia e Tiemme, presenta vari esposti in Procura evidenziando «atti di favoritismo nei confronti di At».
Da qui nasce un fascicolo per turbativa d’asta che porterà all’iscrizione sul registro degli indagati inizialmente di 7 persone: il presidente Enrico Rossi, due funzionari regionali e i quattro componenti della commissione che decise la gara.
In un secondo momento finirono sotto inchiesta anche l’ex assessore Ceccarelli e i vertici della Tiemme, l’azienda di trasporto di Arezzo, Siena e Grosseto e i vertici di Autolinee toscane. Adesso capitolo chiuso, con l’archiviazione.