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Ucciso al concerto dei Subsonica: accusato di omicidio anche un altro facchino

La procura ha formalmente contestato il reato di omicidio preterintenzionale a un secondo imputato, Cristian Corvo, 29 anni

Ucciso al concerto dei Subsonica: accusato di omicidio anche un altro facchino
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Un nuovo sviluppo nel processo abbreviato per la tragica morte di Antonio Morra, avvenuta l'11 aprile 2024 al Mandela Forum di Firenze dopo un concerto dei Subsonica.

La procura ha formalmente contestato il reato di omicidio preterintenzionale a un secondo imputato, Cristian Corvo, 29 anni, facchino fiorentino, che inizialmente era accusato di lesioni pluriaggravate. Lo stesso reato era già stato contestato al suo collega Ibrahimi Senad, 48 anni, italiano di origine kosovara.

Le nuove accuse e la perizia medico-legale

La decisione di modificare l’imputazione nei confronti di Corvo si basa su nuove evidenze fornite dalla perizia medico-legale affidata alla dottoressa Chiara Toni. Secondo l’esperta, la morte di Morra è stata causata da una massiva emorragia subaracnoidea, determinata dalla lacerazione dell'arteria basilare.

Nella sua relazione, Toni afferma che il colpo inferto da Senad, per intensità e posizione, è compatibile con questa lesione, ma non esclude che anche il colpo sferrato da Corvo possa aver contribuito al tragico epilogo.

Un'ulteriore perizia, condotta dalla dottoressa Martina Focardi per conto della procura, ha stabilito che il primo colpo ricevuto da Morra è stato fatale, pur non riuscendo a determinare con certezza il ruolo del secondo colpo.

Diversamente, il perito della difesa di Senad, il dottor Edoardo Franchi, sostiene che il colpo sferrato dall’imputato non avrebbe potuto causare direttamente la rottura dell’arteria, suggerendo che la caduta successiva possa aver avuto un ruolo decisivo nel decesso.

La dinamica della tragedia

Antonio Morra, operaio di 47 anni residente a Pistoia con la moglie e tre figli, si era recato quella sera al concerto dei Subsonica con la coniuge. Al termine dello spettacolo, la coppia si era fermata sulle scale esterne del Mandela Forum, dove sarebbe scoppiata una discussione con alcuni addetti ai lavori.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Morra fu circondato da un gruppo di facchini e improvvisamente colpito alla testa da Senad, che lo aggredì alle spalle. Un video agli atti delle indagini documenta questo primo attacco, ma non mostra quanto accadde dopo. Tuttavia, attraverso testimonianze e ulteriori analisi, la squadra mobile ha ipotizzato che Morra, già in procinto di cadere, sia stato raggiunto da un secondo colpo, attribuito a Corvo.

Prossima udienza e prospettive processuali

Il giudice per l’udienza preliminare, Fabio Gugliotta, ha rinviato la prossima udienza al 6 maggio, quando avrà luogo la discussione delle parti. Questo nuovo scenario probatorio potrebbe modificare il quadro delle responsabilità e influenzare l’esito del processo abbreviato.

La tragica vicenda ha suscitato grande commozione, non solo per la brutalità dell’aggressione, ma anche per l'assurdità di una morte avvenuta in un contesto di svago e divertimento. La famiglia di Morra attende giustizia, mentre il processo dovrà chiarire definitivamente il ruolo di ciascun imputato nella drammatica serata dell’11 aprile.

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