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Venne aggredito, il volontario di Calenzano non si ferma: «Ho avuto paura ma sono combattivo»

Venne aggredito, il volontario di Calenzano non si ferma: «Ho avuto paura  ma sono combattivo»
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Sono passati poco più di tre mesi da quel 2 dicembre, data di uno degli episodi più spiacevoli occorsi negli ultimi anni nella nostra comunità.
Quella mattina infatti uno dei volontari dell'Associazione anziani di Calenzano venne aggredito da un motociclista mentre stava svolgendo il suo regolare e prezioso servizio di sorveglianza davanti alle scuole di Settimello, uno dei plessi presso cui i membri di questa realtà prestano il loro tempo per far attraversare la strada in sicurezza ai bambini. Un'aggressione assurda causata dal fatto che il volontario, oltretutto sotto una pioggia battente, aveva fermato il traffico per far passare appunto i piccoli alunni. Il centauro, infastidito dall'alt imposto, ha reagito fermandosi e malmenando l'uomo, togliendogli di mano l'ombrello per batterglielo in testa. Non contento ha dato pure un calcio ad un genitore che lo aveva redarguito.

A distanza di tre mesi abbiamo incontrato quel volontario, Armando, che per fortuna non ha riportato gravi conseguenze dai colpi ricevuti e, smaltita la paura, ha scelto comunque di tornare a svolgere il suo servizio davanti alla scuola. «Ho iniziato due anni fa a mettermi a disposizione per l'Associazione anziani - ci racconta - e fino a tre mesi fa non era mai successo niente. Il primo screzio con questo motociclista fu il 29 novembre, pochi giorni prima: in quel caso era passato e mi aveva mandato a quel paese. Il 2 invece pioveva, c'erano macchine parcheggiate, c'era meno spazio per passare, quindi è stato costretto a rallentare, altrimenti avrebbe dovuto investirmi».

L'elemento che ha sconcertato tutti è stata la gratuità del gesto: «Se lo avessi provocato o gli avessi fatto qualcosa intenzionalmente almeno poteva essere un po' più giustificata una reazione del genere, anche se chi usa violenza è sempre da condannare e passa automaticamente dalla parte del torto - aggiunge Armando - Ma così è stato davvero doppiamente brutto. Dopo essere stato colpito sono ovviamente andato a casa, ero sottosopra. Mi sono però spaventato quando mi è venuto l'occhio nero visto che era dalla parte del volto in cui qualche anno fa ho dovuto subire un intervento alla testa. A quel punto sono andato al Pronto soccorso e mi hanno dato dei giorni di prognosi. Per fortuna però non ci sono state ulteriori conseguenze sanitarie se non la paura. Per qualche notte non ho dormito. Però alla riapertura delle scuole il 10 gennaio sono voluto ritornare nella mia consueta postazione. Ho un carattere combattivo, non ho voluto far vincere il timore».

Armando ha sporto denuncia contro il motociclista, individuato grazie ad un lavoro certosino svolto da un agente della Polizia municipale che ha passato in rassegna i fotogrammi di tutte le videocamere da cui era transitato dopo aver malmenato il volontario. «Se mi avesse chiesto scusa non lo avrei denunciato - dice ancora Armando - , ma visto l'atteggiamento sfrontato tenuto non ho avuto dubbi. Sono stati sentiti tutti i testimoni, adesso l'istruttoria è in corso». L'elemento positivo di questa brutta vicenda è la reazione che la comunità calenzanese ha avuto: «C'è stata una bella risposta da parte di molte persone - dice la presidentessa dell'Associazione anziani Maria Lazzerini - In primis da coloro che hanno assistito alla scena e si sono prodigati a fornirci immagini e foto della moto che poi sono state preziose per poter identificare il responsabile. Tanti poi si sono informati sulle condizioni di salute di Armando nei giorni successivi. Questa è stata sicuramente una ferita per la nostra comunità e dispiace che a causarla sia stato un giovane nemmeno trentenne che oltre ad usare violenza lo ha fatto davanti a dei bambini, ma ci ha fatto piacere che ci sia stata una reazione immediata».

L'Associazione Anziani ogni giorno ha circa una trentina di suoi volontari impegnati nei vari servizi scolastici (c'è infatti anche da ricordare l'accompagnamento sui pulmini, molto incrementato per il Covid, e l'accoglienza prescolare) ma non solo. «Al parco del Neto abbiamo altre 10 persone, altre 15 sono impiegate nei servizi sanitari - conclude Lazzerini - In tutto nel 2021 abbiamo contato circa un centinaio di membri operativi, anche perché c'è stato il gran lavoro al centro vaccinale».

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