Firenze, villa Bardini si scopre con una mostra su Caravaggio
Pasqua fiorentina all’insegna dell’arte con una mostra intitolata “Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti”

C’è un luogo, a Firenze, che non tutti conoscono ma che custodisce un ricco tesoro di storia, arte e natura. Si tratta di Villa Bardini, edificio seicentesco più volte ampliato e ristrutturato che, nei primi anni del Novecento, diventò proprietà dell’antiquario Stefano Bardini che ne fece la sua residenza. Sorge su quello che è il punto più panoramico del Giardino Bardini, una delle più affascinanti aree verdi della città, con scorci panoramici incantevoli soprattutto in primavera.
E’ infatti incastonato tra le mura medievali e comprende quattro ettari di bosco, orto e frutteto, presentando non solo i lasciti di quel giardino barocco fiorentino che era tra il Sei e il Settecento con grotte, statue, fontane, giardini di fiori, ma anche le trasformazioni che l’hanno arricchito nei secoli successivi come il giardino anglo cinese o quello vittoriano, con cordoni di rose e aiuole, camelie e peonie.
La villa, oltre ad ospitare il Museo Pietro Annigoni, è scelta come sede per laboratori ed attività per famiglie e per importanti mostre temporanee. Ed è proprio una di queste, in programma dal 27 marzo al 20 luglio, in pole position per incantare fiorentini e visitatori in un tripudio di storia, arte, letteratura e cultura.
Si tratta della mostra intitolata “Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti”, una rassegna che vuole essere un omaggio ma anche un viaggio nella vita della coppia che, nella cultura del Novecento, ha lasciato un segno indelebile.
Roberto Longhi e Anna Banti, infatti, hanno avuto un ruolo cruciale nella vita culturale del secolo scorso: lui principalmente per aver riscoperto il Caravaggio e i maestri del Seicento italiano in qualità di storico dell’arte; lei per aver dato voce alle artiste dimenticate come Artemisia Gentileschi grazie al suo ruolo di scrittrice e traduttrice. Insieme sono state una delle coppie di maggior spessore intellettuale in Italia, animando gruppi di artisti e plasmando il panorama culturale non solo italiano ma anche internazionale di quel tempo.
Quella di Villa Bardini è una mostra imperdibile, dunque, perché racconta molto della storia di questa straordinaria coppia. Facendo riferimento alla memorabile mostra al Palazzo Reale di Milano del 1951, in cui Caravaggio si riaffacciava al mondo dopo un lungo periodo di oblio, realizzata proprio da Roberto Longhi che studiava e collezionava le opere dell’artista e dalla moglie Anna Banti, l’Italia imparò a conoscere il grande Michelangelo Merisi non più come ultimo pittore del Rinascimento ma come primo autore dell’età moderna, pioniere di novità.
Questo e molto altro si scopre nella mostra, che evidenza quanto il passato sia in grado di dialogare con il presente, come nella visione di Longhi quando legava in un unico filo Caravaggio, Moretto, Savoldo, Vermeer, Velasquez, Courbet, Manet e Cezanne. Il percorso espositivo si sviluppa in 12 sale, ognuna delle quali è ricca di materiali rari e spesso inediti. Tra i pezzi forti, spiccano capolavori come il “Ragazzo morso da un ramarro” di Caravaggio, “Gli Apostoli” di Jusepe de Ribera e una preziosa sequenza di 10 opere di Giorgio Morandi, realizzate per Longhi e Banti.
L’allestimento include anche diversi documenti d’archivio, fotografie, disegni e acquarelli, che raccontano la rete di amicizie e influenze della coppia. Basta citare personalità come Ungaretti, Bassani, Pratolini, Gadda, Enrico Pea, Piero Bigongiari e Pasolini, o artisti che erano soliti frequentare la loro casa tra cui de Pisis, Guttuso, Mafai e Morandi. A tutto questo si aggiungono diversi contributi multimediali, come la proiezione di due documentari, uno su Carpaccio e uno su Carrà.
Tutto in una mostra, per intraprendere un viaggio tra passato e presente senza uguali, andando a riscoprire due figure chiave del dopoguerra e del Neorealismo italiano che tanto hanno dato all’arte del nostro paese.
Una di quelle occasioni da non perdere per trovare un ulteriore spunto di vista a Firenze.