Scoperta archeologica

Pieve a Socana, dopo 50 anni si torna a scavare all'altare etrusco

Risultati sorprendenti dall'unico esempio di luogo di culto etrusco rinvenuto ad oggi

Pieve a Socana, dopo 50 anni si torna a scavare all'altare etrusco
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Più di mezzo secolo dopo, sono ripresi gli scavi al Santuario etrusco di Pieve a Socana, nel territorio di Castel Focognano, nell'aretino, che ha permesso di riavviare, a distanza di 52 anni dalle ultime ricerche, l’indagine sistematica del sito.

Le indagini svolte tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso in questa parte di Casentino avevano già permesso di individuare, al di sotto della chiesa dedicata a Sant’Antonino, l’esistenza di un tempio di epoca etrusca rivolto verso il corso dell’Arno, realizzato su un podio e dotato sul fronte da un grande altare costruito in pietra.

 

La campagna portata avanti dall'Università di Siena si è conclusa da poco e ha permesso di indagare l’area circostante la Pieve romanica di Sant’Antonino per ricostruire il contesto all’interno del quale si inseriva l’edificio di culto etrusco. In particolare è stato eseguito un approfondito saggio di scavo all’interno della struttura dell’altare, solo in minima parte esplorata nel corso delle precedenti indagini, che ha permesso di analizzare i dettagli e le tecniche di costruzione impiegate per realizzare la struttura, nonché, attraverso l’analisi dei reperti ceramici rinvenuti, di datare la sua costruzione circa tra il VI e il V sec. a.C. Al di sotto della struttura sono stati inoltre esplorati alcuni livelli che sembrerebbero suggerire una possibile fase di frequentazione dell’area a scopo cultuale antecedente alla costruzione dell’altare stesso.

Il direttore di scavo Marco Pacifici ha parlato di “ risultati molto positivi e in parte inaspettati. L’indagine dettagliata di uno dei pochi altari di epoca etrusca ad oggi noti ha permesso di raccogliere una interessantissima mole di dati che adesso analizzeremo per restituire alla comunità scientifica, ma anche a quella dei non addetti ai lavori, i risultati del lavoro condotto. Grazie alla comunità che ha accolto l’équipe di lavoro con curiosità, entusiasmo e grande cordialità!”.