È stato definito un restauro epocale per la sua durata (tre anni) e per l’importanza dell’opera oggetto dei lavori. Si tratta del Volto Santo, il monumentale crocifisso ligneo policromo conservato da oltre mille anni nella Cattedrale di Lucca. Un’intervento eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure che ha portato alla scoperta di numerose informazioni, oltre ad aver svelato i colori nascosti sotto una ridipintura scura, restituendogli l’aspetto che aveva dal IX al XVII secolo.

Il Volto Santo di Lucca è uno dei tre più antichi crocifissi lignei d’Occidente e il meglio conservato: tutti i risultati delle indagini diagnostiche, concordano nel datarlo al IX secolo. Negli ultimi 4 secoli i fedeli l’hanno conosciuta così, con una cromia superficiale scura ma in realtà il Cristo Trionfante celava gli incarnati del viso, delle mani e dei piedi, decorazioni in foglia oro sulla veste, la colorazione giallo bruna dei capelli e delle barba e la croce, realizzata in cedro e antica come il Cristo, sulla quale ricompare una preziosa scritta “alfa e omega” su fondo azzurro, per non parlare del nimbo che circonda il Volto: 384 gemme in pasta vitrea di colore verde smeraldo e rosso rubino
Ma la sorpresa maggiore, forse, l’hanno riservata gli occhi, fatti gli occhi del Volto Santo fu realizzata rifondendo vetri di epoca romana. Se le pupille di colore blu profondo erano già visibili, la sclera bianca era coperta da una pittura di bianco di zinco ottocentesca, che è stata rimossa. L’intervento ha permesso di restituire allo sguardo penetrante di cui tutti parlano fin dall’antichità, definendolo “terribilis”. La scultura Era custodito nel tempietto marmoreo del Civtali, la sua casa dal 1484 da dove è uscito dopo più di mezzo secolo per rifarsi il look e dove è destinato a ritornare una volta che saranno terminati i lavori di riscoperta degli affreschi interni. Nel frattempo lo si potrà ammirare nel cantiere di restauro fino all’estate 2026. Il 13 Settembre sarà restituito al culto in occasione della festa di Santa Croce.