Cosa succederà?

Affitti brevi e check-in a distanza: Tar del Lazio riapre il dibattito, ma Firenze resiste alle keybox

Una sentenza del tribunale amministrativo rimette in discussione l’obbligo di identificazione “de visu”, ma il Comune conferma lo stop alle cassette per le chiavi

Affitti brevi e check-in a distanza: Tar del Lazio riapre il dibattito, ma Firenze resiste alle keybox
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Il Tar del Lazio ha annullato la circolare del ministero dell’Interno del 18 novembre 2024 che introduceva l’obbligo di identificazione in presenza degli ospiti.

Annuncia così l’Aigab (Associazione italiana gestori affitti brevi) quello che farà da cassa di risonanza anche in Toscana, soprattutto a Firenze dove il Comune ha messo un regolamento. Ma andiamo per ordine.

Il check-in da remoto per gli affitti brevi torna a far discutere dopo la sentenza del Tar del Lazio che ha bocciato l’obbligo di identificazione faccia a faccia degli ospiti, introdotto con una circolare del Ministero dell’Interno lo scorso novembre.

Una vittoria per la Federazione Fare — che aveva presentato ricorso — ma solo in parte. A Firenze, le regole comunali non cambiano, e le keybox restano vietate.

Quelle piccole scatole nere appese ai portoni del centro storico, contenenti le chiavi per i turisti, sono diventate negli anni il simbolo di un’accoglienza turistica spersonalizzata. E proprio per ragioni di sicurezza e decoro, Palazzo Vecchio ha deciso mesi fa di bandirle, arrivando perfino alla loro rimozione forzata da parte della municipale.

"Prendiamo atto della sentenza — ha commentato la sindaca Sara Funaro — ma le nostre ordinanze non si basavano solo sulla circolare ministeriale. Il divieto resta in vigore per motivi urbanistici e di decoro".

La rimozione delle Keybox a Firenze

In sostanza, anche se il governo dovesse cambiare linea, Firenze non farà marcia indietro.

Ma cosa succede adesso?

La decisione del Tar potrebbe però avere conseguenze più ampie, soprattutto a livello nazionale. Il Ministero sta valutando se impugnare la sentenza o aprire a nuove regole condivise con gli operatori del settore. Un tavolo di confronto è già stato avviato.

Sullo sfondo, resta il tema dell’equilibrio tra libertà d’impresa e tutela degli spazi urbani, sempre più segnati dal turismo mordi e fuggi.

Plaudono le associazioni di categoria

"La decisione del Tar del Lazio è una vittoria della legalità e del buon senso: nel 2025 è folle pensare di vietare strumenti tecnologici che permettono il self check in appartamenti destinati alle locazioni brevi.

Ora non solo il Ministero dell’Interno ma anche i Comuni che hanno seguito quella strada saranno costretti ad una retromarcia".

Così Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e Ceo di ApartmentsFlorence, commenta la sentenza con cui il Tar del Lazio.

Fagnoni lancia poi un appello al Comune di Firenze, dove il nuovo regolamento sulle locazioni turistiche entrerà in vigore sabato 31 maggio, introducendo, tra le altre cose, il divieto di self check-in.

"Ci auguriamo che la sentenza del Tar serva da monito: le norme – conclude Fagnoni - devono essere scritte con competenza, ascoltando tutti e valutando gli impatti concreti sulle persone e le imprese".

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