polemiche assicurate

Ministro Giuli a Prato spara ancora contro Firenze: “Toscana rossa si è rifugiata in un cubo nero”

Il ministro è intervenuto ad un incontro a Prato in occasione dei tre anni del Governo Meloni, evidenziando la recente nomina di Pistoia a Capitale italiana del Libro 2026

Ministro Giuli a Prato spara ancora contro Firenze: “Toscana rossa si è rifugiata in un cubo nero”

“Toscana rossa si è rifugiata in un cubo nero”. A lanciare la bordata è il ministro della cultura, Alessandro Giuli, intervenendo ad un incontro a Prato in occasione dei tre anni del Governo Meloni, evidenziando la recente nomina di Pistoia a Capitale italiana del Libro 2026. Il riferimento è chiaramente al cosiddetto cubo nero, il complesso immobiliare moderno costruito all’ex teatro comunale in Corso Italia Firenze.

“Tre anni non sono che l’inizio, se si continua con questa forza e convinzione – ha dichiarato Giuli, annunciando che la prossima tappa istituzionale:

Lunedì saremo a Firenze per celebrare i 25 anni dalla firma della Convenzione internazionale sul Paesaggio. Ci occuperemo, come sempre, della bellezza del tessuto comunitario, della storia e delle radici del nostro Paese, insieme a colleghi internazionali”.

Quella che viene chiamata Toscana ‘rossa’ oggi si è rifugiata in un cubo nero che deturpa l’orizzonte di Firenze. Ma la sua rendita si sta esaurendo. Perché ora governa una buona destra, e i risultati si vedono”, ha concluso il Ministro.

Non ha mancato di elogiare anche il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, presente all’incontro pratese.

“Alessandro Tomasi oggi non è qui soltanto come sindaco di Pistoia – ha detto – ma come rappresentante di una città che una commissione severissima e indipendente ha premiato per il suo impegno nella promozione della lettura e della cultura”, ha spiegato il Ministro, sottolineando che si tratta “non di un riconoscimento politico, ma del merito di chi ama il proprio territorio e sa fare cultura”.

Il Ministro ha rivendicato la serietà e l’autonomia delle giurie istituite dal Ministero:

“Le nostre commissioni sono talmente rigorose che, ad esempio, hanno attribuito il titolo di Capitale dell’arte contemporanea ad Alba, amministrata dal centrosinistra. Noi premiamo ciò che è giusto, ciò che è bello e ciò che vale, sbaraccando le vecchie rendite”.