Tetti e terreni dismessi? Ecco come trasformarli in una rendita sostenibile

Può capitare, ad aziende e a privati, di trovarsi con tetti e terreni dismessi e dunque inutilizzati, persino abbandonati, i quali smettono di rappresentare un'opportunità, finendo per diventare un peso in termini economici e persino gestionali.
Ma cosa succederebbe se un simile patrimonio, che risulta a tutti gli effetti inespresso, si trasformasse in una fonte di reddito concreta, stabile e allo stesso tempo sostenibile, contribuendo attivamente alla transizione energetica del Belpaese?
Non si tratta di fantascienza né di utopia, essendo questa ipotesi concretamente praticabile grazie alla proposta di realtà come Sunprime: un produttore di energia rinnovabile che lavora in maniera indipendente e mette a disposizione la possibilità di convertire questo tipo di spazi in impianti fotovoltaici, senza che il proprietario si trovi a dover sostenere alcun onere.
Il risultato è una rendita green, utile a valorizzare una proprietà inattiva, coniugando così impatto contenuto sull’ambiente e profitto. Vediamo insieme in cosa consiste questa soluzione, andando più nei dettagli.
Tetti e terreni dismessi: di cosa parliamo?
Quali sono i tetti e terreni che possono essere definiti dismessi? Si tratta sostanzialmente di quelli che seguono:
- capannoni industriali o privati non operativi;
- ambienti esterni abbandonati a uso agricolo, industriale, commerciale o privato;
- tetti di strutture agricole di ampie dimensioni;
- terreni agricoli non più coltivati perché poco redditizi oppure con condizioni complesse in termini di efficienza. È questo il caso ad esempio di diverse aree sottoposte alle pratiche di agricoltura intensiva, dove la superficie si è inaridita a causa di pratiche come la monocoltura e l'uso considerevole di trattamenti di sintesi;
- zone aziendali come parcheggi o di passaggio che non si prestano ad alcun impiego a livello operativo.
Tutte queste tipologie di superfici nello stato in cui versano non generano reddito, ma comportano spese, poiché necessitano di investire in tasse, manutenzione e sorveglianza. Perdurare in una condizione di abbandono comporta inoltre un aumento dei costi, e più il tempo passa più si dimostra difficile invertire la rotta.
Vediamo allora come è possibile cambiare lo status quo, valutando una soluzione green come quella messa in campo da Sunprime.
Come trasformare tetti e terreni dismessi in una rendita sostenibile
La conversione di tetti e terreni dismessi in spazi green destinati alla generazione di energia solare, grazie all’ubicazione di impianti fotovoltaici, rappresenta un’opportunità concreta e proficua per aziende e privati.
L’importante è che tali terreni risultino:
- liberi da vincoli paesaggistici e ambientali;
- situati all'interno di un'area commerciale, artigianale oppure industriale;
- posti non lontano da autostrade e linee di media tensione;
- disporre di tetti con minimo 3000 mq.
Questi requisiti sono considerati imprescindibili per procedere a una riconversione. Per capire se ci sono fattivamente le condizioni, Sunprime mette a disposizione un configuratore che, una volta inserite le informazioni richieste e tracciando sulla mappa la posizione esatta dell'immobile, offre una risposta positiva/negativa. Se l’esito è favorevole segue un confronto preliminare con uno specialista.
L'ultimo step è quello di una valutazione in loco in cui si definiscono i dettagli del progetto, senza che sussistano sorprese.
Questa strategia può essere considerata a tutti gli effetti win-win, e quindi favorevole per tutte le parti. Soprattutto se si considerano i costi e i rischi di mantenere l'immobile inutilizzato.