non mancano le polemiche

Liceo Michelangiolo accorpato al Galileo: autonomia a rischio per il “Miche” e per il comprensivo di Capraia e Limite

La Toscana nei giorni scorsi ricorre al Presidente della Repubblica contro gli accorpamenti

Liceo Michelangiolo accorpato al Galileo: autonomia a rischio per il “Miche” e per il comprensivo di Capraia e Limite

Si dovrebbe chiamare liceo classico Michelangiolo-Galileo. È il risultato degli accorpamenti che già sta facendo discutere.

Il liceo Michelangiolo sarà accorpato al Galileo, mentre l’istituto comprensivo di Capraia e Limite confluirà in quello di Vinci. La Regione Toscana, scaduti i termini per la scelta da parte della Città Metropolitana, ha comunicato l’esercizio del potere sostitutivo, confermando il dimensionamento scolastico previsto per l’anno 2026-2027.

La nuova direzione del liceo sarà nella sede del Galileo, ma il nome scelto – liceo classico Michelangiolo-Galileo – ha già acceso discussioni, soprattutto tra gli studenti e i docenti del Galileo. Secondo le regole regionali, la denominazione dovrebbe privilegiare l’istituto con più studenti: quest’anno il Galileo conta 642 iscritti, il Michelangiolo 587. La questione è comunque in fase di chiarimento.

Resta aperta la possibilità di correttivi da parte della Città Metropolitana entro il 24 novembre: dovrà definire accorpamento, sede direttiva e denominazione. In mancanza di interventi, prevarrà quanto deciso dalla Regione, segnando un cambiamento significativo per storici istituti e comunità scolastiche del territorio.

Resta comunque aperto il ricorso al Presidente della Repubblica da parte del Governo toscano.

La Regione Toscana, infatti, impugna davanti al Presidente della Repubblica il Decreto Interministeriale sul dimensionamento scolastico, che impone 16 accorpamenti per l’anno 2026/2027.

Il ricorso straordinario contro il decreto 124/2025, presentato lunedì scorso, è stato illustrato stamani dal presidente Eugenio Giani nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati.

“L’atto del governo – ha spiegato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – si basa su proiezioni del Ministero che non corrispondono alla realtà dei fatti e non danno seguito ai precedenti provvedimenti dell’esecutivo in materia, come la Legge di bilancio 2023 contenente la disciplina di riforma dell’organizzazione scolastica, che riconoscevano la necessità di procedere a un dimensionamento della rete facendo riferimento alla popolazione scolastica effettiva”.