La Lucchese gioca fuori casa in Liguria ma il pullman lo paga un commerciante
Il titolare del Mercatino del Pesce: "L'ultima realtà sportiva della città non può chiudere i battenti"
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La Lucchese non paga gli stipendi, il club rischia il quarto fallimento in 18 anni, mancano i soldi per le trasferte e allora a metter mano al portafoglio è un privato cittadino.
Che si sobbarcherà le spese del pullman che domenica prossima (23 febbraio) porterà la squadra a giocare a Sestri Levante, in Liguria. Si tratta del titolare del negozio Mercatino del Pesce, con sede nel quartiere della prima periferia cittadina di Sant’Anna.
"Il nostro intento – si legge sulla pagina Facebook del negozio – è quello di sensibilizzare realtà più forti di noi. Sappiamo benissimo che questo è solo un ago in un pagliaio, ma non possiamo stare fermi a vedere l'ultima realtà sportiva della città chiudere i battenti, dopo quanto accaduto pochi anni fa alla squadra di serie A1 di basket femminile".
Quello della Lucchese è un caso diventato da alcuni giorni di rilevanza nazionale nel panorama calcistico: lunedì scorso infatti l’attuale proprietà del club non ha rispettato la scadenza per il versamento dei circa 700 mila euro che sarebbero serviti a onorare gli stipendi (e relativi contributi previdenziali) dei propri tesserati per i mesi di novembre, dicembre e gennaio.
Il mancato pagamento porterà con sé, intanto, una sicura penalizzazione in classifica per la squadra, in piena lotta per la salvezza nel girone B del campionato di Serie C.
Ma ovviamente il timore dei tifosi è che questa sia solo l’anticamera del quarto fallimento del club rossonero in 18 anni (gli altri nel 2007, nel 2011 e nel 2018).
Una sorte di poco nobile record da Guinness dei primati. Fino allo scorso gennaio il club era nelle mani dell’imprenditore alberghiero Andrea Bulgarella, che lo ha improvvisamente ceduto a una Srl con sede a Milano e capitale sociale di 10 mila euro.
Una mossa, questa, che ha destato la "perplessità" (eufemismo) della piazza, seguita poi da un ulteriore passaggio di mano a uno studio romano di commercialisti. Lunedì sera (17 febbraio) i tifosi hanno contestato allo stadio l’attuale proprietà durante la partita fra Lucchese e Perugia, col tecnico Giorgio Gorgone che a fine gara si è sfogato davanti a giornalisti dicendo: "Ci hanno lasciati soli".
Della vicenda si sta occupando anche l’Associazione italiana calciatori, con il suo responsabile Area Lega Pro Andrea Fiumana che mercoledì (19 febbraio) ha incontrato a Lucca squadra e staff tecnico.
Un incontro, questo, che ha partorito anche una nota congiunta: "Queste condizioni – dicono ad una sola voce giocatori e Aic - non sono dignitose né rispettose della nostra professionalità. I calciatori, in questo momento, si stanno impegnando e continueranno a lavorare e ad onorare la maglia per i impegni prossimi, non solo per il nostro futuro, ma anche per i nostri tifosi che, da sempre, non si sono mai risparmiati e che non meritano di vivere questa situazione, per altro già vissuta altre volte nell’ultimo decennio".