Rsa, in Toscana arrivano i rincari
La voce del personale incide nel bilancio delle strutture per il 65%
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Tra la fine di febbraio e il mese di marzo le famiglie che hanno un parente ospitato in RSA potrebbero ricevere l’avviso dell’aumento della retta mensile.
Non tutte le residenze saranno interessate dall’aumento, ma per la maggior parte la scelta è obbligata per coprire le spese del personale, che con il rinnovo del contratto collettivo beneficeranno di un aumento salariale commisurato all’inflazione: una misura attesa da molto tempo dia lavoratori del settore, dato che le paghe basse spiega il quotidiano, avevano spinto molti ad abbandonare il settore pubblico.
L’incremento stimato sarà tra i tre ed i sette euro giornalieri, che si traduce in un aumento della quota sociale (cioè il costo a carico direttamente delle famiglie) mensile che oscilla fra i novanta e i duecentoventi euro.
Per evitare l’aumento delle rette i gestori si erano rivolti alla Regione, che però già un anno e mezzo fa aveva aumentato la partecipazione alla quota sanitaria (il costo a carico degli enti pubblici) a 5,10 euro in più al giorno, cifra che i gestori giudicano ormai insufficiente per coprire i costi.
A fine anno la Toscana aveva poi deciso di stanziare ulteriori 22 milioni di euro per sostenere i contratti del settore sociosanitario, da erogare nel corso del triennio 2025-2026-2027.
Attualmente in Toscana si contano 320 residente assistenziali sanitarie e quindicimila ospiti, più un numero cospicuo di persone anziane che mensilmente attendono di poter accedere ad un posto.