finita l'attesa

Prato sarà la città che ospiterà il "Toscana Pride 2025"

Simbolo della multiculturalità, dicono dal Comitato, dove "convivono comunità diverse"

Prato sarà la città che ospiterà il "Toscana Pride 2025"
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Sarà la città di Prato ad aprire le porte alla nuova edizione "Toscana Pride". Ad annunciarlo è il Comitato organizzatore della manifestazione dell'orgoglio LGBTQIA+* che dal 2016 ad oggi, ha portato in piazza 150mila persone.

La città laniera, simbolo di multiculturalità

La scelta di Prato non è un caso. Simbolo della multiculturalità, dicono dal Comitato, dove "convivono comunità diverse". Da qui, l'obiettivo di "celebrare la potenza delle tante identità che compongono l’universo arcobaleno, l’accoglienza come pratica politica e la bellezza della diversità dei corpi".

Lalique Chouette, PH Federico Lotti

Una diversità che quest’anno irrompe nello spazio pubblico – mai come una minaccia e sempre come una ricchezza – attraverso il volto della nuova portavoce politica: Lalique Chouette.

Il "Toscana Pride" celebra così l’arte queer, che ha scosso e trasformato il mondo - il drag - riconoscendone il potere rivoluzionario che si esprime anche nelle altre forme di artivismo.

"Chiediamo di scendere in piazza"

"In tutto il mondo soffiano venti di odio - ha dichiarato Lalique Chouette -  Le persone LGBTQIA+* sono in pericolo anche nei Paesi che hanno fatto della libertà e della democrazia la propria bandiera. La nostra comunità ha paura, non è più al sicuro nemmeno nelle proprie case".

E poi ancora:

"Assistiamo ad una escalation di violenza che colpisce in primis le persone transgender, cancellate e private anche del diritto fondamentale all’identità - sottolinea Lalique Chouette -

Ma ad essere sotto attacco sono anche le coppie omogenitoriali costrette a lunghe battaglie nei tribunali per essere riconosciute come famiglie e tutte le persone che non accettano di nascondersi e vivono sé stesse alla luce del sole. Di fronte a tutto ciò, la società civile deve reagire, non può e non deve restare indifferente.

Lalique Chouette, PH Federico Lotti

Le parole di solidarietà non bastano più, chiediamo a tutte le persone di scendere in piazza insieme a noi, per denunciare il silenzio complice del Governo e pretendere che non si prendano decisioni sui nostri corpi senza di noi.

A chi vorrebbe spaccare la nostra comunità, distinguendo tra istanze di serie A e di serie B, diciamo che non siamo disposte a lasciare indietro nessunə. Perché i diritti sono diritti solo se riconosciuti a tutte le persone, altrimenti restano privilegi".

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