Emergenza sicurezza nelle carceri toscane: nuovi episodi di violenza a Siena
Per il sindacato si tratta di un inferno dantesco per cui urgono interventi

Non si arresta l’ondata di violenze all’interno degli istituti penitenziari toscani. Questa volta, a essere teatro di gravi episodi, è stato il carcere di Siena, dove, nel giro di pochi giorni, il personale di Polizia Penitenziaria si è trovato a fronteggiare due eventi critici ai propri danni. A denunciarlo è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), attraverso il segretario regionale Francesco Oliviero, che lancia l’ennesimo appello alle istituzioni per garantire maggiore sicurezza agli agenti in servizio.
Due episodi nel giro di pochi giorni
Il primo episodio si è verificato sabato 1 marzo 2025, quando il rifiuto da parte di alcuni detenuti di sottoporre una cella a perquisizione ordinaria ha scatenato una violenta reazione. Gli agenti sono stati bersaglio di insulti, sputi e minacce. Nonostante le difficoltà, la polizia penitenziaria è riuscita a mantenere il controllo della situazione, dimostrando grande spirito di squadra e professionalità.
Il secondo episodio, avvenuto il 5 marzo 2025, ha visto coinvolti tre detenuti: due di loro si sono sentiti accusati ingiustamente dall’addetto di sezione e un terzo, in loro difesa, ha aggredito con violenza un agente, colpendolo con uno schiaffo al volto. Anche in questa circostanza, il pronto intervento del personale ha evitato conseguenze più gravi.
Il SAPPE esprime solidarietà agli agenti coinvolti e ribadisce la necessità di investire nella sicurezza delle carceri. Secondo il segretario Oliviero, il compito della Polizia Penitenziaria è quello di garantire l’ordine e la sicurezza all’interno delle strutture detentive, un compito che si riflette anche sulla sicurezza pubblica. Tuttavia, il personale è ormai stremato dalle continue tensioni e necessita di misure concrete per operare in condizioni adeguate.
"Urgono interventi"
A farsi portavoce del malcontento generale è anche il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, che con toni forti denuncia l’attuale situazione delle carceri italiane, paragonandole a un “inferno dantesco”.
Capece chiede provvedimenti urgenti per garantire la sicurezza degli agenti, sottolineando come, nonostante le numerose denunce del sindacato, le istituzioni competenti continuino a ignorare il problema.
Tra le soluzioni proposte dal SAPPE vi sono l’espulsione dei detenuti stranieri per permettere loro di scontare la pena nei paesi d’origine, la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari per i detenuti con problemi mentali e maggiori investimenti in tecnologie per migliorare la sicurezza all’interno degli istituti penitenziari. Capece conclude ribadendo la necessità di un intervento immediato, affinché gli agenti della Polizia Penitenziaria possano continuare a svolgere il loro delicato compito senza essere esposti a rischi inaccettabili.
La situazione nelle carceri italiane resta allarmante, e l’auspicio è che le istituzioni raccolgano l’appello del SAPPE, mettendo in atto misure concrete per garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure agli agenti di Polizia Penitenziaria.