Empoli retrocesso: ko amaro degli azzurri contro il Verona
Fazzini segna, ma non basta. Toscani in lacrime

Stavolta al triplice fischio finale di Empoli-Hellas Verona non c’è stata nessuna invasione di campo, ma solo tanta delusione. Dopo quattro anni l’Empoli torna in B, stavolta il ‘miracolo’ non è riuscito.
Il tutto al termine di un’altra serata di passione. Novanta minuti di febbrile attesa. Occhi puntati sul terreno di gioco. Cuore che batte a mille. Cori al ritmo di tamburi e battito di mani, sciarpe che ondeggiano, bandiere che sventolano, tanti, tantissimi vessilli biancazzurri.
In campo, gli uomini di D’Aversa hanno messo tutto quello che avevano per regalarsi e regalare a una città intera un’altra storica gioia e i tifosi sulle tribune li hanno sostenuti ed inneggiati, ma non è bastato.
Il gelo iniziale calato sullo stadio col gol preso a freddo a nemmeno cinque minuti dal fischio di inizio è stato superato e si è sciolto dopo il gol del pareggio di Fazzini.
Ma quando Bradaric ha segnato il raddoppio per i gialloblù, il colpo si è fatto sentire e l’entusiasmo è sceso di giri sugli spalti del Carlo Castellani. Un epilogo che nessuno dei tredicimila tifosi azzurri presenti sugli avrebbe mai voluto vedere.
Tutti erano accorsi pronti a soffrire sì, ma con la speranza di poter lasciare lo stadio con il sogno avverato di un altro anno da giocare in serie A. Il sogno, per questa volta, non si è realizzato. Ma non vuol dire che non tornerà. L’Empoli, nonostante tutto, rimane una squadra capace di magie.