Dovrà pagare 468mila euro all’Asl

Non diagnosticò un tumore che si rivelò fatale: condannata a risarcire metà del danno

Dottoressa patologa assolta in parte per carichi di lavoro eccessivi

Non diagnosticò un tumore che si rivelò fatale: condannata a risarcire metà del danno
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Nel 2010 una dottoressa patologa di Lucca sbagliò il referto istologico, non rilevando un tumore presente nell’appendicite di un paziente. La diagnosi tardiva causò la morte dell’uomo sei anni dopo.

La famiglia fece causa all’azienda ospedaliera, che si rivalse sulla professionista.


La Corte dei Conti ha condannato la dottoressa a risarcire l’Asl Nord Ovest per 468mila euro, limitando però la sua responsabilità al 60% a causa del pesante carico di lavoro, con referti molto superiori al previsto.

I consulenti hanno evidenziato che una diagnosi corretta avrebbe aumentato significativamente le chance di sopravvivenza del paziente. La difesa ha denunciato carenze organizzative e l’assenza di una doppia lettura dei referti, introdotta solo nel 2016.

La sentenza riconosce la gravità dell’errore ma tiene conto anche delle condizioni di lavoro della dottoressa.

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