un calvario

Operata al cuore, muore dopo anni di sofferenze. Asl condannata a maxi risarcimento

il Tribunale di Pisa ha condannato la struttura sanitaria di Massa a un risarcimento di 700 mila euro in favore dei familiari

Operata al cuore, muore dopo anni di sofferenze. Asl condannata a maxi risarcimento
Pubblicato:

Era stata sottoposta a un intervento cardiochirurgico mai necessario e senza essere adeguatamente informata sui rischi e le alternative.

Dopo un lungo calvario fatto di complicanze, ischemie e ricoveri, è morta nel 2018 in una struttura riabilitativa.

Oggi, il Tribunale di Pisa ha condannato la struttura sanitaria di Massa a un risarcimento di 700 mila euro in favore dei familiari, oltre alle spese legali.

A darne notizia è il Corriere Fiorentino nella sua edizione odierna.

Un calvario durato anni

La vicenda riguarda una donna lucchese, colpita da un malore nel dicembre 2014. Dopo i primi accertamenti tra Lucca e Pisa, viene indirizzata all’ospedale di Massa dove, il 3 dicembre, subisce un intervento di sostituzione della valvola mitralica con impianto di una valvola meccanica.

Secondo la consulenza tecnica disposta dal giudice, non c’erano indicazioni cliniche per procedere con un’operazione tanto invasiva.

Il decorso post-operatorio si complica.

La donna viene sottoposta all’impianto di un pacemaker temporaneo, poi uno definitivo. Dimessa, è costretta a tornare in ospedale pochi mesi dopo per l’impianto di un secondo pacemaker.

Inizia così un lungo periodo di sofferenze. Tra aprile 2015 e il 2018 viene colpita da ripetuti attacchi ischemici, con esiti neurologici gravi che la portano a perdere l’autosufficienza e a essere riconosciuta invalida.

Secondo la sentenza, l’intervento fu eseguito "in assenza delle condizioni prescritte dalle linee guida e dalle buone pratiche mediche".

L’operazione, ha stabilito il giudice Stefana Curadi, ha dato il via a un peggioramento progressivo che ha condotto alla morte della donna nel gennaio 2018.

I familiari, rappresentati dall’avvocato Nicola Todeschini, avevano avviato una causa per chiarire le responsabilità. Il tribunale ha accertato la colpa della struttura sanitaria di Massa e dei medici che operarono la paziente.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali