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Al via il restauro della bandiera della Contrada Sovrana dell’Istrice donata al Re d’Italia nel 1938

Un cantiere aperto e visibile presso la Pinacoteca Nazionale

Al via il restauro della bandiera della Contrada Sovrana dell’Istrice donata al Re d’Italia nel 1938
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Sarà inaugurato venerdì 20 giugno alle 18, presso la Pinacoteca Nazionale di Siena, il cantiere di restauro della bandiera storica della Contrada Sovrana dell’Istrice. Un intervento di rilievo non solo per il valore simbolico dell’opera, ma anche per la modalità partecipativa con cui sarà condotto: il cantiere sarà infatti visitabile dal pubblico fino a settembre 2025.

Alla cerimonia di apertura parteciperanno rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, tra cui il sindaco di Siena, il rettore del Magistrato delle Contrade, il priore dell’Istrice e i vertici del Ministero della Cultura coinvolti nel progetto.

La storia

La bandiera, custodita dal 1956 al Museo delle Civiltà di Roma, fu donata nel 1938 al re Vittorio Emanuele III insieme a quelle delle altre Contrade, in segno di unità e identità civica.

Il restauro è promosso e finanziato dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale e rientra in un più ampio progetto di tutela del patrimonio culturale demoetnoantropologico, avviato nel 2018 e culminato con il riconoscimento del Palio e della vita di Contrada come patrimonio culturale nazionale.

Il progetto, sviluppato in sinergia con Soprintendenza, Musei Nazionali di Siena, Comune e Magistrato delle Contrade, prevede una forte componente divulgativa. I cittadini e i visitatori potranno osservare da vicino il lavoro delle restauratrici, porre domande e seguire l’evolversi dell’intervento. Sono inoltre previsti incontri pubblici con esperti e studiosi per approfondire aspetti tecnici e culturali legati al restauro.

L’iniziativa si ispira ai principi della Convenzione di Faro, promuovendo una visione del patrimonio culturale fondata sul riconoscimento e sulla trasmissione dei valori attribuiti dalla comunità. Il restauro riguarderà quindi non solo l’oggetto materiale, ma anche le memorie, gli usi e i significati collettivi a esso legati.

Il progetto sarà documentato anche nella mostra “Palio 365”, in programma a Santa Maria della Scala dal 22 novembre 2024 al 2 marzo 2025, e nel volume omonimo pubblicato quest’anno.

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