L'analisi dell'INGV

Meteo, la spiegazione dei disastri ha la forma di una “V”

C'è una spiegazione che mette in luce il costante pericolo nubifragi

Meteo, la spiegazione dei disastri ha la forma di una “V”

L’ondata eccezionale di maltempo che ha duramente colpito la Toscana, e in particolar modo il territorio dell’isola d’Elba martedì 9 e mercoledì 10 settembre è stata oggetto di un’approfondita analisi da parte dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia): a Portoferraio sono caduti 70 mm di pioggia in meno di un’ora, una quantità pari a quella che cade in un intero mese di settembre.

 

Un fenomeno di questa intensità si spiega con la combinazione di un fronte instabile proveniente dal Nord Europa e l’aria molto calda e umida accumulata negli ultimi giorni, che ha generato un ciclone mediterraneo.

Come spiegano gli esperti, “questo scenario può favorire lo sviluppo dei cosiddetti temporali a ‘V’ (V-shape): in questi sistemi i venti in quota spingono il temporale, mentre i venti al suolo lo bloccano, favorendo così una continua rigenerazione delle celle temporalesche”. Il risultato è che le piogge torrenziali si concentrano sulle stesse aree per molte ore consecutive, causando alluvioni lampo e frane.

Vista la loro posizione vicina al mare, Toscana e Lazio risultano tra le regioni più a rischio, con possibili accumuli di 150–200 millimetri di pioggia in poche ore; questo avviene anche per la facilità di essere raggiunte da correnti fresche da nord, che con il mare “caldo” creano un contrasto atmosferico capace di dare luogo a forti fenomeni temporaleschi. L’INGV sottolinea inoltre che “questi fenomeni aumenteranno la loro intensità a causa di un’atmosfera resa più calda e umida dal cambiamento climatico, che aumenta l’energia disponibile per eventi meteo estremi”.

L’allarme di Coldiretti

Anche l’agricoltura è tra i settori più colpiti. Coldiretti Toscana segnala che “gli ultimi episodi hanno messo in ginocchio l’Isola d’Elba dove sono caduti oltre 150 mm di pioggia in poche ore, il secondo disastro in poche settimane dopo quello dello scorso 20 agosto”.

Le coltivazioni più vulnerabili sono l’uva, con la vendemmia dei bianchi e delle varietà precoci che procede a singhiozzo, e le olive, la cui raccolta inizierà tra fine settembre e inizio ottobre.

Patate, mele e verdure estive sono anch’esse sotto stretta sorveglianza. Come spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana, “l’eccessiva presenza di acqua nel terreno potrebbe rendere più suscettibili i grappoli ad infezione ma anche abbassare il grado zuccherino che è determinante per l’identità dei nostri vini. L’attenzione è massima in vista della raccolta del sangiovese e dei vitigni rossi che costituiscono la base di Chianti, Montalcino, Montepulciano, Bolgheri“. Coldiretti sottolinea che “l’agricoltura è il settore economico che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Servono investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, sistemi di irrigazione a basso consumo, ricerca e innovazione per coltivazioni resistenti”.