Una nuova aggressione sul lavoro. E’ successo a Firenze, in una farmacia di via Don Minzoni. Stando alle ricostruzioni, un turista – avvicinato all’ingresso da un mendicante che chiedeva latte in polvere per un presunto bambino affamato – ha acquistato il prodotto in buona fede. Pochi minuti dopo, lo stesso uomo è tornato in farmacia pretendendo il rimborso della confezione, pur non avendo alcun titolo né scontrino. Al rifiuto della lavoratrice, l’individuo ha reagito con violenza, scagliando il prodotto contro la farmacista e minacciandola. La lavoratrice ha poi sporto denuncia.
La denuncia arriva dal sindacato UILTuCS Toscana che parla di “un episodio tanto assurdo quanto significativo del clima che si respira in città: Firenze vive un problema crescente di insicurezza, e chi lavora nelle farmacie lo sperimenta ogni giorno – denuncia Giuseppe Franzone, responsabile UILTuCS Toscana per il settore farmacie – Le farmacie sono presidi sanitari, non luoghi in cui chiunque può permettersi intimidazioni, aggressioni o tentativi di truffa. Non possiamo più accettare che questi episodi vengano normalizzati”. Franzone aggiunge che la UILTuCS Toscana chiamerà immediatamente l’azienda alle proprie responsabilità, chiedendo l’adozione urgente di misure di tutela concrete: “Servono sistemi di sicurezza adeguati, procedure chiare e strumenti che permettano alle lavoratrici e ai lavoratori di non trovarsi soli di fronte a situazioni di rischio. È un dovere dell’azienda intervenire subito”. Il sindacalista lancia anche un appello alle istituzioni cittadine: “Non basta reagire caso per caso. Serve una presenza maggiore, controlli capillari e un’azione seria contro le aree diventate sensibili. La città è cambiata e la percezione di insicurezza ormai è quotidiana”.