ennesimo caso

Tragedia nel carcere di Pistoia: detenuto si toglie la vita in cella. La denuncia dei sindacati

Il sindacato chiede un intervento rapido e concreto da parte del Governo per potenziare il personale medico e psicologico specializzato

Tragedia nel carcere di Pistoia: detenuto si toglie la vita in cella. La denuncia dei sindacati

Una nuova, drammatica tragedia scuote il sistema penitenziario toscano. Nel primo pomeriggio di sabato 6 dicembre 2025, un detenuto si è tolto la vita all’interno della Casa Circondariale di Pistoia.

La vittima è un cittadino di origini rumene, nato nel 1971. L’uomo era incensurato e si trovava recluso in attesa di giudizio per reati commessi in ambito familiare.

Il dramma si è consumato all’interno della cella. Il detenuto era ospitato con altri ristretti, i quali, insospettiti dal fatto che non uscisse dal bagno, hanno immediatamente lanciato l’allarme.

Nonostante il tempestivo intervento della Polizia Penitenziaria e del personale sanitario, ogni tentativo di rianimazione si è purtroppo rivelato inutile.

L’allarme del sindacato

A rendere nota la notizia è stato il SAPPE, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che torna a denunciare una situazione di emergenza sempre più grave negli istituti di pena.

Francesco Oliviero, segretario regionale del SAPPE per la Toscana, ha sottolineato come l’episodio sia “l’ennesimo segnale di una crisi strutturale” e ha richiamato l’attenzione in particolare sulla situazione del carcere di Pistoia.

“La Casa Circondariale di Pistoia è da tempo afflitta da una pesante carenza di organico che incide direttamente sulla capacità di vigilare e prevenire tali situazioni di emergenza – denuncia Oliviero – Il personale della Polizia Penitenziaria continua a operare con professionalità, pur trovandosi quotidianamente a fronteggiare condizioni di lavoro sempre più gravose e risorse insufficienti”.

I dati drammatici del 2025: 37 suicidi nazionali

La tragedia di Pistoia si inserisce in un contesto nazionale allarmante. I dati aggiornati al 2025 confermano che il suicidio in carcere resta un fenomeno che miete troppe vittime:

A livello nazionale, nei primi sette mesi del 2025 si contano già 37 suicidi di detenuti, con una media drammatica che supera un caso a settimana.

Per quanto riguarda la Toscana, la regione rientra tra quelle con il maggior numero di casi, registrando finora 11 suicidi nelle sue carceri dall’inizio dell’anno.

Il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, ha rincarato la dose, evidenziando la carenza di assistenza psicologica e sanitaria negli Istituti.

“La Polizia Penitenziaria non può sopperire da sola alle gravi lacune della sanità penitenziaria,” ha dichiarato Capece. “Siamo pronti a svolgere ruoli diversi come polizia giudiziaria e pubblica sicurezza, ma lo Stato non può pensare che i Baschi Azzurri siano sempre in grado di compensare la mancanza di personale esperto, trasformando le carceri in ospedali psichiatrici improvvisati”.

Il sindacato chiede un intervento rapido e concreto da parte del Governo per potenziare il personale medico e psicologico specializzato, e per adottare programmi di prevenzione del suicidio efficaci che alleggeriscano il carico sulla Polizia Penitenziaria.