Pesca amica, il miglio zero contro il pescato lontano
L'iniziativa di Coldiretti in Maremma

Etichette poco chiare, una scarsa conoscenza del pescato locale, l’omologazione dell’alimentazione che “predilige” poche specie rispetto alle tante altre presenti nei nostri mari e l’invasione di pesce straniero minacciano la salute dei consumatori e penalizzano la flotta toscana.
E’ una crisi profonda quella che sta lentamente affondando la marineria tricolore - 600 i pescherecci che salpano dai porti della nostra regione - che parte proprio dalle abitudini alimentare di noi consumatori. Due dati raccontano più di altri la pericolosa tendenza: le importazioni di pesce dall’estero, soprattutto congelato e trasformato, sono aumentate dal 30% al 90% negli ultimi quarant’anni e gli allarmi alimentari, più di uno a settimana, riguardano proprio il pesce straniero dove sono state rilevate concentrazioni di metalli pesanti, batteri e sostanze vietati come antibiotici. Invertire la rotta è possibile imparando a valorizzare in cucina il pescato fresco e di stagione come acciughe, sogliole, spigole, cefali, triglie e così via.
Per promuovere il consumo e soprattutto i benefici e la versatilità in cucina del pescato a miglio zero e mettere in guardia i consumatori dai rischi del pangasio asiatico, dell’orata tunisina, del polpo dell’India o delle cozze al mercurio, ha fatto tappa al mercato di Campagna Amica di Grosseto di Coldiretti, in via Roccastrada, il progetto “Pesca Amica” realizzato da Coldiretti Pesca con il sostegno del Masaf e finanziato nell’ambito del FEAMPA 2021-2027. Una giornata per sensibilizzare i cittadini, le famiglie, i bambini, sull’importanza di preferire il pesce nel nostro Mar Tirreno, saper leggere l’etichetta e privilegiare i punti vendita che garantiscono la tracciabilità e la freschezza dei prodotti ittici come i mercati di Campagna Amica, la rete di vendita diretta di Coldiretti.
“Con il progetto Pesca Amica siamo impegnati a promuovere e valorizzare il pescato locale, di stagione, con una serie di attività, giochi, dimostrazioni ed iniziative rivolte ai consumatori, in particolare alle famiglie e agli stakeholder del territorio. – Daniela Borriello Responsabile Nazionale Coldiretti Pesca – L’acquisto di pescato locale sostenete i nostri pescatori che per una serie di fattori sono in grande difficoltà. Il pesce, come i prodotti della terra, ha la sua stagionalità. I nostri cuochi contadini oggi hanno cucinato il risotto di mare quattro stagioni proprio per esaltare l’offerta del pescato tricolore lungo tutto l’arco dell’anno. Nonostante 8 mila chilometri di coste ed un mare ricchissimo di pesce, importiamo l’80% di prodotto dall’estero consumando tre-quattro specie. Prodotti ittici senza alcuna garanzia sulla provenienza e con standard di controlli molto inferiori ai nostri che rappresentano anche un pericolo per la nostra salute”.
Da qui la richiesta di Coldiretti di applicare il principio di reciprocità rispetto alle importazioni di prodotti agroalimentari da quei Paesi dove non vigono le stesse regole in materia di sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e rispetto dei diritti dei lavoratori. Ma è altrettanto importante garantire anche la piena trasparenza su quanto si mette nel piatto, attraverso l’obbligo di indicare l’origine in etichetta su tutti gli alimenti in commercio. Coldiretti ha lanciato in Europa una proposta di legge di iniziativa popolare con l’obiettivo di raggiungere un milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori.