Operatrice accusata di furti a pazienti ricoverati all’ospedale S. Stefano
La precisazione del NurSind Prato: “Quella donna non è un’infermiera”
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Operatrice accusata di furti a pazienti ricoverati all’ospedale S. Stefano
Non è infermiera, ma operatrice socio-sanitaria la donna che nei giorni scorsi a Prato è stata denunciata con l'accusa di aver rubato effetti personali a pazienti in fin di vita. La precisazione arriva da Roberto Cesario, segretario del Nursind Prato, il sindacato delle professioni infermieristiche.
L’intervento
“In merito alla triste vicenda accaduta all’ospedale di Prato - spiega - vogliamo precisare che la persona che avrebbe commesso questo atto esecrabile non è un’infermiera, come invece è stato affermato da alcune testate giornalistiche. Siamo vicini alle famiglie delle vittime, consapevoli che tutti gli ospedali, compreso il Santo Stefano di Prato, vedono la presenza di tantissimi infermieri e Oss che lavorano fianco a fianco con dedizione e grande professionalità”.
“Ci troviamo davanti a un atto - conclude Cesario - che, se venisse confermato dalle indagini, rappresenterebbe quanto di più odioso si possa immaginare dentro le mura di un ospedale. Proprio per questo la nostra condanna non può essere che ferma e inflessibile. Ma allo stesso tempo non possiamo non sottolineare che gli operatori socio-sanitari non fanno parte della ‘famiglia’ degli infermieri e questa confusione tra le due categorie non fa che danneggiare una professione già messa a dura prova da due anni di pandemia”.