agricoltura più sostenibile

Il Dipartimento di Agraria dell’Università di Firenze vola in Angola

a cooperare con le comunità rurali

Il Dipartimento di Agraria dell’Università di Firenze vola in Angola
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Aumentare la produttività agricola riducendo l’impatto ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici. Con questo obiettivo i ricercatori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università di Firenze hanno raggiunto il territorio angolano di Ganja, nel comune di Seles (provincia di Cuanza Sul) per un’importante attività di formazione e missione sul campo organizzata nell’ambito del progetto internazionale RE-FARM (FOOD/2021/429-168-RE-FARM), con il finanziamento del programma DeSIRA dell’Unione Europea

Il progetto, realizzato in collaborazione con il Centro Nacional de Investigação Científica (CNIC), i servizi di assistenza tecnica del Ministero dell’Agricoltura angolano (EDA) e la ONG italiana COSPE, sta entrando nella sua fase conclusiva e persegue la promozione di pratiche agroecologiche integrate con tecniche di raccolta idrica (water harvesting), attraverso un approccio partecipativo con dieci comunità rurali in Angola.

Con l’inizio di Giugno, il team di Agroecologia coordinato dal prof. Gaio Cesare Pacini del DAGRI ha promosso un momento fondamentale di disseminazione scientifica e condivisione pratica delle conoscenze con i diversi attori del territorio: agricoltori, tecnici, autorità locali e l’Università. Utilizzando la metodologia FAO delle Farm Field School (FFS), sono state condotte sessioni dimostrative e pratiche centrate sulla produzione e l’uso di Supermagro, un concime liquido biologico ottenuto dalla fermentazione di sterco bovino. Questa tecnica, poco conosciuta dalle comunità locali, ha suscitato grande interesse per la sua efficacia e accessibilità.

È stato inoltre possibile visitare i campi sperimentali della comunità di Ganja, dove vengono applicate pratiche integrate di Agroecologia (sistema Push-Pull) e Water Harvesting (Contour trench cum bund). Questi sistemi mostrano fattivamente la possibilità di aumentare la produttività agricola riducendo l’impatto ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici.

L’evento ha visto la partecipazione attiva delle comunità contadine del territorio, dei rappresentanti dell’amministrazione municipale di Seles, dell’IDA (Instituto de Desenvolvimento Agrário), dell’Istituto Politecnico Superiore di Cuanza Sul, del CNIC e di organizzazioni della società civile angolana.

Il progetto RE-FARM prosegue così nella sua missione di coniugare ricerca scientifica, innovazione agricola e partecipazione comunitaria, con l’obiettivo di costruire modelli agroecologici sostenibili e capaci di costruire resilienza di fronte ai cambiamenti climatici del territorio.

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