Take away in via Romana

L'ultima frontiera del mangificio: la pizza dalla finestra

Palazzo Vecchio: "E' vietato"

L'ultima frontiera del mangificio: la pizza dalla finestra
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Dopo la riscoperta delle antiche buchette del vino, e dopo quelle create ex novo a 'favor di turista', Firenze ora rischia di avere anche la sua prima finestra della pizza. Succede in zona Oltrarno, in via Romana, dove un’attività in fase di apertura ha preso il posto del vecchio ortofrutta di quartiere.
"Ritira il tuo morso dalla finestra del gusto", recita con tanto di freccia diretta verso la finestra stessa il cartellone affisso sulla porta al 52 rosso, che aggiunge che si tratta di un "take away e delivery" e che quindi non è prevista somministrazione ai tavoli.
Ma da Palazzo Vecchio fanno sapere che in base al regolamento Unesco è vietato vendere attraverso finestre o sporti sulla pubblica via, e per questo motivo il Comune invierà al titolare dell’attività una lettera informativa in cui ricorda questo tipo di divieto prima che l’esercizio inizi le vendite.
Con il regolamento Unesco, in ogni caso, nel centro di Firenze non è scattato solo il blocco alle nuove licenze di somministrazione ma anche a quelle del commercio alimentare. In altre parole significa che la nuova attività deve averne acquistata una già esistente.
E da nostra verifica risulterebbe che l’abbia rilevata dalla stessa ortofrutta che ha recentemente chiuso i battenti, con la licenza sospesa per lavori fino al prossimo 21 febbraio. In via Romana i residenti sono preoccupati, e non solo per le code di turisti e rider in bicicletta che si potrebbero formare davanti alla pizzeria dalla finestra: si tratta infatti di una strada che Palazzo Vecchio ha deciso di non inserire, a differenza per esempio della vicina via dei Serragli, in quel limitato novero in cui è invece vietata l’apertura di nuove attività del mangificio.
Così, in molte zone marginali del centro le botteghe di quartiere spariscono (compresi pizzicagnoli, fornai e fruttivendoli), lasciando le saracinesche abbassate, mentre continuamente le licenze vengono spostate nelle zone a maggiore pressione turistica. Così l’ex assessora ora consigliera di Firenze DemocraticaCecilia Del Re, torna a chiedere una revisione delle regole: "Con un emendamento al Regolamento Unesco, avevamo chiesto una stretta dei trasferimenti delle attività alimentari e di somministrazione all’interno dell’area Unesco, ma è stato respinto. Senza questa ulteriore stretta il blocco non sarà davvero percepito perché il trasferimento di licenze permetterà la nascita di nuove aperture anche dove prima non c’era quel particolare tipo di attività. Riproporre ogni 3 anni la solita norma, ovvero il blocco di nuove aperture, senza un’analisi ragionata dei dati e delle conseguenze della sua applicazione significa non voler davvero governare un tema complesso per riequilibrare un centro storico pieno di ristoranti nati dopo la normativa sulle liberalizzazioni del commercio".
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