Sicurezza, Ponte Vecchio lancia SOS
Problemi anche in via Tornabuoni: Funaro incontra i vertici delle griffe

L'allarme è stato lanciato dagli orafi di Ponte Vecchio, ma il problema è molto più vasto e coinvolge anche le vie più blasonate del centro storico di Firenze.
"Siamo assediati dalla criminalità", dicono i titolari delle botteghe, che chiedono più controlli, e raccontano: "Solo pochi giorni fa una turista, accortasi di esser stata derubata, ha rincorso la ladra prendendola per i capelli e facendosi restituire il portafoglio".
I commercianti vorrebbero più forze dell’ordine in borghese. Molte attività hanno rinforzato la videosorveglianza interna ed esterna, e aumentato i commessi per non perdere d’occhio i finti clienti che in realtà sono veri professionisti del furto.
Apprensione in crescita
L'apprensione è salita dopo l'ultima rapina messa a segno a pochi passi dal Ponte, in via Por Santa Maria. E anche se nelle ore in cui c’è maggiore affluenza almeno due pattuglie della municipale sono sempre presenti, i commercianti non si sentono al sicuro.
"Sono disponibile a incontrare i commercianti e a raccogliere le loro preoccupazioni per farcene portavoce al Comitato per la sicurezza in Prefettura", dichiara l’assessore alla Sicurezza Andrea Giorgio.
Come si difendono i commercianti
Per il momento i commercianti si sono organizzati da soli: in una chat di gruppo condividono tutto quello che succede, documentando con foto e video per avvertire del pericolo, ma propongono anche idee e iniziative per Ponte Vecchio; negli ultimi mesi sono state almeno una decina le botteghe vittime di furti o nelle quali, proprio grazie all’alert lanciato attraverso Whatsapp, si è riusciti a sventare un possibile colpo.
"Solitamente si presentano in due, indossano cappelli a visiera larga e uno zainetto, raccontano i titolari delle botteghe orafe. Mentre uno chiede di poter visionare i prodotti, l’altro ne approfitta per arraffare i preziosi".