Si era presentato all’apparenza come un normale cliente. Come le altre volte in cui era capitato nel ristorante, si era seduto ed aveva ordinato una pizza. Mai, il titolare e pizzaiolo del locale, avrebbe potuto immaginare cosa avrebbe visto di lì a poco.
Con la pizza pronta in mano si è recato al suo tavolino per servirlo, non trovando più il 30enne marocchino al suo posto. Stupito, ha iniziato a cercarlo per il ristorante – semideserto vista l’ora di chiusura – senza però trovarlo nemmeno in bagno. Ha controllato dunque nell’unico luogo della pizzeria in cui non aveva guardato.
Il seminterrato era stato adibito come camera per i propri figli. Lì il padre ha assistito ad una scena orribile, un trauma forse impossibile da dimenticare. Il 30enne era steso sul letto e stava abusando del figlio disabile di 10 anni.
La condanna
È stato il padre stesso a interrompere l’operaio marocchino nei suoi atti osceni e portarlo via dalla stanza, chiamando immediatamente i Carabinieri. Gli agenti hanno arrestato il 30enne in flagranza di reato e lo hanno condotto al carcere di Sollicciano.
Martedì 23 luglio 2024 è stato il giorno dell’udienza. Le tracce biologiche ritrovate sugli abiti del bambino lo hanno incastrato senza possibilità di uscita. Il pm aveva chiesto 10 anni per la violenza, dal gup è arrivata invece una condanna a sei anni e sei mesi.
Il giudice ha disposto il pagamento di 90 mila euro di risarcimento all’uomo e al figlio, nonché ordinato l’espulsione dal territorio italiano una volta terminato il periodo in cella.