Allestito in una ex cava

Concluso il rave abusivo a Palazzuolo sul Senio

Tensione durante le perquisizioni

Concluso il rave abusivo a Palazzuolo sul Senio
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Sono stati tutti allontanati i partecipanti al rave abusivo allestito lo scorso fine settimana in una ex cava in zona Badia di Susinana, nel territorio di Palazzuolo sul Senio, comune montano a cavallo tra Toscana e Romagna nel versante romagnolo dell'Appennino.

L'allarme e l'arrivo delle forze dell'ordine

L'allarme è partito nella mattina di sabato (8 marzo), quando diverse decine di persone (circa 500) hanno raggiunto la zona con auto, camper e furgoni, destando grande preoccupazione tra amministratori locali e autorità.

Una volta allertati della festa illegale, carabinieri e polizia municipale hanno inibito l'accesso all'ex cava dalla strada provinciale tra Marradi e Palazzuolo sul Senio, impedendo l'arrivo al rave party di nuove persone e identificando quelle che lasciavano la zona. Sono poi arrivati i rinforzi della polizia per fermare la festa in maniera pacifica e ordinata.

Qualche tensione e un malore

Qualche attimo di tensione quando gli ultimi reduci del rave hanno circondato l’auto dei carabinieri, rifiutando di farsi perquisire; allertati anche i servizi di pronto soccorso per il malore di uno dei partecipanti, che ha richiesto la presenza dell'elisoccorso; il giovane, che aveva perso i sensi per l'abuso di stupefacenti, è fuggito dopo che gli operatori del 118 lo hanno rianimato.

Le parole del sindaco Marco Bottino

A dare la comunicazione della fine del rave e dello sgombero dei partecipanti il sindaco di Palazzuolo, Marco Bottino. "Ho avuto notizia della sua organizzazione sabato mattina da una telefonata della Prefetto Ferrandino. Una volta individuato con certezza il luogo – ha scritto sui social – i carabinieri hanno istituito un posto di blocco sulla strada che porta a Salecchio, impedendo l’accesso alle autovetture e identificando le auto che provenivano da luogo del rave".

"Nonostante questo, fa sapere ancora il sindaco, centinaia di persone si sono avventurate per chilometri nei boschi allo scopo di raggiungere il luogo dell’evento, con il rischio di perdersi in una notte dove la temperatura ha toccato lo zero termico. L’operazione di identificazione dei partecipanti è scattata la mattina di domenica 9 marzo, grazie all’intervento della Digos. I partecipanti, nel giro di qualche ora, sono stati tutti allontanati".

"Da amministratore – conclude Bottino – rifletto sui costi sociali di un evento come questo, con il coinvolgimento di decine fra Carabinieri e Polizia, i servizi di pronto soccorso allertati dai partecipanti, compreso il malore di uno di loro, che ha comportato anche la presenza dell'elisoccorso"

 

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