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Coronavirus: Montemurlo fa il punto della situazione

Solo due montemurlesi rimangono ricoverati all'ospedale Santo Stefano di Prato. Gli altri contagiati si trovano a casa in isolamento.

Coronavirus: Montemurlo fa il punto della situazione
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Solo due montemurlesi rimangono ricoverati all'ospedale Santo Stefano di Prato. Il sindaco Calamai: «Sembra di vedere una luce in fondo al tunnel ma non bisogna mollare la presa proprio ora, rischiamo una ripresa dell'epidemia».

Coronavirus: Montemurlo fa il punto della situazione

In una giornata tragica come quella di ieri, segnata dalla notizia della scomparsa di Franca Volpi, terza montemurlese vittima di Coronavirus, emergono anche dati positivi che fanno ben sperare sull'andamento del contagio. Il sindaco Simone Calamai è stato informato dalle autorità sanitarie che in questi giorni ci sono state tante dimissioni dall'ospedale Santo Stefano di Prato di cittadini montemurlesi affetti da Coronavirus che, superata la fase critica e le complicazioni della malattia, sono potuti rientrare a casa o in strutture dove completare la degenza verso la completa guarigione.

Tante dimissioni: solo due montemurlesi ancora ricoverati

Attualmente restano ricoverati all'ospedale Santo Stefano solo due montemurlesi affetti da Coronavirus: uno si trova nell'area Covid e uno in malattie infettive. In totale i contagiati dal Coronavirus a Montemurlo sono 54 (compresi i tre deceduti e i quattro guariti negativizzati al virus, resi noti dall'Usl).

Il bilancio del sindaco

«Il dato relativo ai ricoveri ospedalieri è incoraggiante, ci sembra di poter iniziare a vedere - finalmente - un po' di luce in fondo al tunnel. - dice il sindaco Simone Calamai- Allo stesso tempo non possiamo dimenticare che proprio ieri abbiamo annunciato la scomparsa della terza cittadina montemurlese, morta a causa del virus. Notizie contrastanti che ci devono spingere con ancor più forza a rispettare le regole e il distanziamento sociale, l'unico modo possibile per cercare concretamente di fermare il contagio. Non possiamo mollare e dal 4 maggio in poi dobbiamo continuare ad adottare con responsabilità e consapevolezza tutti i dispositivi di protezione (come guanti e mascherine) e rispettare la distanza interpersonale».

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