procede anche l'inchiesta della procura

Deposito Eni di Calenzano diventerà un hub per le rinnovabili: il 9 dicembre sarà un anno dalla strage

Dopo l’esplosione del 2024 Comune, Regione ed Eni firmano l’intesa: al posto del deposito nascerà una centrale fotovoltaica da 20 Mwp, investimenti sugli impianti sportivi e nuova area produttiva

Deposito Eni di Calenzano diventerà un hub per le rinnovabili: il 9 dicembre sarà un anno dalla strage

A un anno dall’esplosione che il 9 dicembre 2024 devastò il deposito carburanti di via Erbosa, causando cinque vittime, decine di feriti e danni diffusi, Comune di Calenzano, Regione Toscana ed Eni hanno definito un accordo che chiude definitivamente la storia dell’impianto e apre a una totale riconversione dell’area.

L’impianto, rimasto per mesi sotto sequestro giudiziario, non riaprirà più: al suo posto nascerà una centrale fotovoltaica da venti megawatt, una produzione in grado di coprire i consumi elettrici di circa diecimila famiglie.

Bonifica, analisi ambientali e smantellamento dell’impianto

Mentre procede l’inchiesta della Procura, sono in corso le procedure per la caratterizzazione ambientale che permetteranno di analizzare lo stato del terreno e definire eventuali interventi di bonifica. A breve partirà anche il retropompaggio delle quarantamila tonnellate di carburante ancora presenti nei serbatoi, passaggio necessario per liberare del tutto l’area e avviare la trasformazione definitiva del sito.

Un hub fotovoltaico e una comunità energetica

La richiesta di immaginare un futuro diverso per l’area era arrivata fin dai primi mesi dopo l’incidente. Comune e Regione avevano chiesto la fine di ogni attività legata ai combustibili fossili e la creazione di un polo dedicato alle energie rinnovabili.

Eni ha accolto la proposta impegnandosi a realizzare la centrale fotovoltaica da venti megawatt e un secondo impianto da un megawatt, che sarà ceduto al Comune per alimentare l’area sportiva e sostenere la nascente Comunità Energetica Rinnovabile di Calenzano. L’accordo prevede inoltre che il cinque per cento del valore economico dell’energia prodotta dalla nuova centrale sia riconosciuto al Comune per tutta la durata dell’impianto.

Da sinistra Giuseppe Carovani, sindaco di Calenzano, Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, Giuseppe Ricci, Direttore operativo trasformazione industriale di Eni

Investimenti sugli impianti sportivi e nuova area produttiva

Accanto alla riconversione energetica, Eni verserà anche un contributo volontario di sei milioni e mezzo di euro destinato al ripristino degli impianti sportivi danneggiati dall’esplosione, dalla piscina al campo sportivo fino al palazzetto del pattinaggio. La somma contribuirà inoltre allo sviluppo della nuova area sportiva, che comprenderà una piscina olimpionica e un nuovo palazzetto dello sport.

L’accordo interviene anche su un’altra area di proprietà Eni, in via delle Prata, oggi inutilizzata e in fase di bonifica. Sarà destinata a un Piano degli Insediamenti Produttivi che il Comune potrà acquisire nei prossimi cinque anni, a condizione del contributo regionale, creando nuovi spazi per attività produttive e artigianali.

Il progetto nel contesto delle infrastrutture locali

Comune e Regione, all’interno del protocollo, si impegnano anche a verificare la possibilità di ampliare le fermate ferroviarie a Pratignone e di individuare le risorse necessarie per potenziare le infrastrutture di parcheggio a servizio della stazione, con l’obiettivo di collegare meglio l’area oggetto di trasformazione al resto del territorio.

Le voci delle istituzioni e dell’azienda

“Avviato in seguito alla tragedia del 9 dicembre, che non potrà essere dimenticata, questo percorso condiviso è un impegno concreto e rappresenta per Calenzano una svolta verso un futuro sostenibile”, ha dichiarato il sindaco Giuseppe Carovani.

Sulla stessa linea il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che definisce l’accordo “un esempio concreto di come la Toscana stia accelerando sulla transizione energetica, trasformando un sito del passato in una risorsa per il futuro, coniugando sicurezza, sostenibilità e sviluppo”.

Eni, con le parole del direttore operativo per la trasformazione industriale Giuseppe Ricci, sottolinea il lavoro congiunto fatto in questi mesi:

“Abbiamo lavorato con impegno insieme alle istituzioni per offrire nuove prospettive alla comunità e al territorio dopo la tragedia”.