“Dovevamo farla finita insieme”: il racconto del compagno dopo la morte di Maurizio Drovandi
Il compagno del 51enne trovato morto a Prato parla di un suicidio concordato: “Non ce la facevamo più con i debiti”. La Procura indaga per omicidio

Un patto per morire insieme, poi qualcosa è andato storto. È questa la versione fornita agli inquirenti dal compagno di Maurizio Drovandi, il 51enne trovato morto in un residence di via Ferrucci a Prato.
"Dovevamo farla finita tutti e due", avrebbe detto l’uomo, che è stato soccorso con ferite superficiali e ora si trova ricoverato in ospedale.
La decisione estrema, secondo quanto dichiarato, sarebbe maturata per via dei debiti accumulati a causa della droga. I due avevano venduto la casa e da circa venti giorni vivevano in una stanza del residence, in attesa di una sistemazione definitiva.
Ma solo uno, stando al racconto, avrebbe portato a termine il proposito. Drovandi, impiegato di banca, è stato trovato con la gola tagliata. Il compagno, invece, sostiene di non aver avuto il coraggio di seguire fino in fondo quella scelta.
Una versione ancora tutta da verificare
. La Procura ha aperto un’indagine per omicidio e lesioni, e non si esclude che dietro la tragedia possa nascondersi altro. Gli inquirenti lavorano per chiarire cosa sia davvero accaduto in quella stanza, mentre si attendono i risultati dell’autopsia.