Ricerche anche all'estero

Escort scomparsa, ancora nessuna traccia della 30enne

Valanga di segnalazioni ai numeri di emergenza

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Il tempo passa e il giallo della scomparsa di Maria Denisa Adas, 30 anni, escort di professione di origine romena sembra infittirsi; continuano senza sosta le ricerche della donna svanita nel nulla nella notte tra il 15 e il 16 maggio, quando è stata vista per l'ultima volta nei pressi del residence Ferrucci a Prato, dove sarebbe dovuta rimanere fino al 18 maggio.

I carabinieri del comando di Prato insieme ai colleghi del Ros stanno verificando le tantissime segnalazioni che arrivano ai numeri di emergenza: a quanto pare in molti dichiarano di aver visto Denisa, che quando lavora si fa chiamare  “Alexandra”, in Italia e all’estero.

Nessun messaggio può essere trascurato, ed è per questo che la mole di lavoro ogni giorno aumenta. Eppure, la 30enne sembra essere stata inghiottita nel nulla. Di lei sono rimasti solo quei pochi oggetti personali lasciati nella stanza prenotata al residence “Ferrucci”; la sera prima della scomparsa aveva ricevuto due clienti, entrambi ascoltati dai magistrati e che nulla avrebbero a che fare con la sparizione della donna.

Le Indagini per sequestro di persona, la madre indagata per false comunicazioni

La procura ha aperto da giorni un fascicolo per sequestro di persona. Per il momento l’unica indagata è la madre, Maria Cristina Paun, per false comunicazioni ai pm.

La donna è stata ascoltata a lungo, ma le sue dichiarazioni non avrebbero convinto gli investigatori.

A incastrare la madre sarebbe stata la testimonianza di un’amica di Denisa, sentita in procura insieme alla cognata della giovane donna e ritenuta ’attendibile’, che ha riferito le confidenze che le aveva fatto la madre. La donna le avrebbe detto che Denisa “è stata rapita da un gruppo di romeni” che l’avrebbero seviziata. Poi avrebbe aggiunto di essere in contatto con i rapitori tramite un avvocato calabrese, suo amico. L’uomo, però, sarebbe stato un ex cliente di Denisa, ossessionato da lei tanto da essere il mandante del rapimento. Particolari che la mamma della escort scomparsa non ha detto agli inquirenti.

La procura ha disposto la perquisizione nella casa della donna a Roma e ha sequestrato un secondo telefono che era nelle disponibilità della donna.

 

La smentita della legale della madre di Denisa

“Non ci risulta alcun riscontro su un rapimento da parte di un gruppo di romeni”, ha replicato ieri Marianna De Simone, legale della Paun. “L’avvocato che emergerebbe come mediatore – ha aggiunto – , per quanto ne sappiamo, non avrebbe mai visto la ragazza in vita sua”.

L’avvocato De Simone smentisce quindi che l’uomo fosse un innamorato o un cliente invaghitosi e respinto da Denisa aggiungendo che “la pista seguita dagli investigatori non è quella giusta”.

 

 

Le chat fra escort e quel "Se mi trovano mi ammazzano"

Intanto prosegue l'analisi delle chat fra escort, soprattutto i messaggi che Denisa avrebbe inviato alle colleghe prima di sparire mettendole in guardia da uncliente pericoloso”.

Tuttavia la procura nutre dubbi sull’attendibilità: l'ipotesi è che qualcuno abbia clonato le chat per depistare le indagini.

Gli inquirenti sembrano più interessati alla frase che Denisa avrebbe detto al telefono e riferita da una testimone: “Se mi trovano mi ammazzano”: l'obiettivo è capire prima possibile, se possibile chi stava parlando con Denisa dall’altra parte della cornetta. Una vicenda piena di mistero e di molte informazioni che rischiano di complicare le indagini, anziché velocizzarle.

Quel che forse è certo, è che Denisa ha fatto (o è stata costretta a farla) la valigia prima di andarsene, lasciando solo alcuni oggetti personali, tra cui uno spazzolino, le scarpe usate per lavoro, un rossetto. La camera risultava in ordine, nessun segno di colluttazioni o azioni violente; per questo non è escluso nemmeno l'allontanamento volontario, ma perché?

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