Malamovida

Firenze, rave improvvisato in Sant’Ambrogio: la rabbia dei residenti

Folla notturna e musica ad alto volume, ma nessuna traccia di steward e forze dell’ordine

Firenze, rave improvvisato in Sant’Ambrogio: la rabbia dei residenti
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Nel cuore della notte, piazza Sant’Ambrogio si trasforma in una discoteca a cielo aperto: almeno 150 persone ballano davanti alla chiesa sulle note di "Timba cubana", tra bottiglie e rifiuti abbandonati.

I locali sono chiusi, ma la movida spontanea continua indisturbata fino all’alba, senza che si veda un solo vigile, steward o carabiniere. A pochi metri, in borgo La Croce, la fila al bancone per gli shottini è ancora lunga.

La promessa del Comune di rafforzare i controlli nelle zone più critiche della città sembra disattesa.

Il weekend doveva segnare l’inizio di una nuova fase di vigilanza, soprattutto nell’area Ciompi-Sant’Ambrogio-borgo La Croce, ma la realtà racconta tutt’altro.

Le forze dell’ordine, probabilmente concentrate alle Cascine per il Firenze Rocks, sembrano sparite dal resto della città. Nel giro serale attraverso quartieri sensibili come San Jacopino, piazza Dalmazia, Santo Spirito, San Lorenzo e via dei Benci, non si registra alcuna presenza delle forze di sicurezza.

Solo pochi mezzi sporadici e nessuna postazione fissa visibile.

Il contrasto è evidente: mentre Sant’Ambrogio è invasa, piazza Santo Spirito è tranquilla ma segnata dalla presenza fissa degli spacciatori, sempre più spudorati.

Anche qui, l’assenza di controlli alimenta il senso di abbandono. Unica eccezione: un posto di blocco per l’alcol test in piazza Taddeo Gaddi, che però ferma chi entra in città, non chi sta uscendo dopo la serata.

La gestione della movida, ancora una volta, si mostra fragile e incapace di reggere l’urto del fine settimana.

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