Forteto, Fiesoli in Commissione parlamentare: "Nessuna violenza, aiutavamo i ragazzi"
L'ex guru della comunità di Vicchio, in Mugello, non è apparso lucido ma ha respinto le accuse
Rodolfo Fiesoli, il "profeta" della comunità degli orrori del Mugello, condannato a 15 anni di carcere per le violenze compiute anche su minori, nella giornata di oggi, giovedì 6 marzo, è apparso per la prima volta negli ultimi 14 anni davanti a un’autorità giudiziaria: era in commissione parlamentare d’inchiesta sul Forteto.
La scarsa lucidità
A 84 anni, l’ex leader della comunità, che in passato aveva avuto stretti legami con esponenti politici anche nazionali e con personaggi di spicco della magistratura fiorentina, non è apparso molto lucido, tanto da negare di essere mai stato processato, di essere mai stato in carcere, persino di vivere in una struttura detentiva per anziani a Padova.
"C'era una piacevole affettività"
I commissari gli hanno posto una sequela di domande sulle persone con cui – nei suoi trent’anni ai vertici del Forteto – aveva avuto contatti e relazioni, ma lui ha quasi sempre risposto di non ricordare quei nomi. Insomma, neppure stavolta sono arrivate le risposte attese dalla magistratura. "Si aiutavano molto questi ragazzi in difficoltà. Quando si parla di persone che stanno profondamente male. Sono venuti a trovarmi politici e magistrati. Sono diventato amico di diverse persone al Forteto. C’era un’affettività molto piacevole. Ci davano bambini in affidamento provvisorio" le frasi principali che ha pronunciato.
L'ex "Guru" si è alterato solo parlando dei bambini
Sguardo vitreo, Fiesoli è sempre rimasto comunque tranquillo, tranne quando gli è stato ricordato della sua condanna e del fatto che i bambini al Forteto i bambini abbiano subito violenze, siano stati trattati male: "Non è vero niente – ha gridato - Non dica bischerate. O sta’ zitta, non dire c...". "Macché, tu ragioni a vanvera", ha detto infine all'interlocutore quando gli veniva fatto notare che oggi il Forteto è in liquidazione.
».